Come spesso accade per tutti i comuni mortali la vita non è mai
come quella che ci sogniamo da bambini e che vorremmo vivere e questo capita
anche alle star di Hollywood che in questi giorni sono sotto choc per la morte dell’attore
americano Robin Williams, 63 anni trovato morto nella sua abitazione di
Tiburon, in California.
Secondo le prime indiscrezioni infatti il protagonista di film che
ci hanno fatto ridere, piangere e riflettere sul senso della vita in più
occasioni, si sarebbe suicidato e come racconta la moglie in realtà soffriva di
una grave depressione da tempo e proprio lo scorso luglio si era recato in un
centro del Minnesota per disintossicarsi dall’alcol.
Nessuno ancora con certezza può affermare che sia morto
volontariamente ma quello che è certo è che soffrisse da tempo di quello che in
epoca moderna viene anche definito ‘mal di vivere’ ritornato alla ribalta in
questi ultimi periodi anche a causa della crisi che sta colpendo il nostro
Paese, ponendoci dinnanzi ad una domanda alla quale sembra sempre più difficile
rispondere: quale è il vero senso della vita?
Spesso nella mente umana si creano delle strane sinergie tra
pensieri e questo porta ad accomunare persone come l’attore americano ai nostri
imprenditori suicidi per il fallimento della propria azienda. In epoca moderna
sembra che chi non sia più in grado di gestire la propria vita per una paura,
che varia da caso a caso, giusta o sbagliata che sia non sta a noi giudicarlo, non
riuscendo a mantenere il controllo della situazione e non accettando il
continuo fluire degli eventi, che possono nella vita vedere alti e bassi, non
siano in grado di adeguarsi e pensino che con la loro morte tutto possa
risolversi.
Credo che quello su cui dovremmo tutti riflettere di fronte ad
eventi dolorosi come questi è se la causa non siano anche tutti quegli schemi e
credenze che ci vengono imposti da chi, come i poteri forti, ci vorrebbero tutti
omologati e possibilmente rinchiusi come in Matrix in una realtà virtuale dove il
buon senso e l’amore diventano un puro effimero di fronte a quello che è
diventato il Dio Danaro che troppo spesso ormai ha sostituito per molti, anche
nelle alte sfere cattoliche, il Dio della Bibbia.
G.M.
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