In realtà
il nuovo patto rinsaldato tra Berlusconi e Renzi ha reso i rapporti all'interno
del Parlamento ancora più aspri e irti di ostacoli per le riforme.
Non solo
si sono riaccesi i focolai all'interno del Pd e di F.I. ma il fatto che vi sia
stato uno stop quasi definitivo alle preferenze ha fatto infuriare non poco
anche un altro partito della maggioranza che per l’ennesima volta non è stato
chiamato ad esprimersi in merito.
Alfano e
il suo Ncd oltre ad essersi risentiti della poca considerazione che gli è stata
data durante questo nuovo dialogo tra Pd e F.I. con Quagliariello alza la voce
e arriva addirittura a minacciare un
“no” secco all’Italicum essendo contrari alle liste bloccate e mettono sul
tavolo della discussione una nuova richiesta: abbassare la soglia di
sbarramento. Per il Nuovo centrodestra quindi «Se la legge elettorale resterà questa
noi non la voteremo, e porremo un problema serio. La legge elettorale non può
essere imposta a partire da un accordo a due».
E se per il Nuovo centrodestra si tratta
di una questione di vita o di morte, in senso politico, per la fronda interna
dal Pd che torna all'attacco è un fattore di principio tant'è che è tornato a
dire la sua anche l’ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ed altri esponenti
della minoranza interna che tornano a chiedere con forza le preferenze.
Renzi a
questo punto, soprattutto al Senato rischierebbe avendo contro anche i
bersaniani, che seguirebbero e voterebbero la modifica proposta da Vannino
Chiti, di essere messo in minoranza proprio dal suo partito, e considerando che
la paura fa novanta ricordiamo che per evitare questo scenario è intervenuto
anche il capogruppo alla Camera, Roberto
Speranza, che pur essendo un anti renziano, ha invitato tutti a non frapporre
freni alle riforme.
Certo è che le riforme sono sempre più
in bilico in quanto ormai i mal di pancia sembrano dilagare dal Pd a F.I. per
passare dal Ncd e quindi, mentre in Commissione i numeri sono sicuri, la grande
incognita sarà quella dell’Aula dove vedremo se era tutto un bluff o se i conti
non tornano e la riforma sarà affossata…
Posta un commento