Se gli incidenti diplomatici con
Berlusconi erano quasi quotidiani ma erano anche divertenti e facevano
sorridere, quelli di Renzi lasciano invece l’amaro in bocca.
L’ultimo in ordine di tempo è quello avvenuto
con il Capo dello Stato che, dicono indiscrezioni, dopo essere stato avvisato
sul fatto che ci fossero delle incongruenze all'interno del decreto legge sulla
pubblica amministrazione, abbia richiamato all'ordine Renzi, spiegando che
sotto un testo del genere non avrebbe mai apposto la propria firma.
Venendo ai fatti, si vocifera che un misterioso
uomo del governo, insieme al plico di quella che era la bozza del decreto che
sarebbe stato presentato di li a poco per essere approvato nel consiglio dei
ministri di venerdi 13 giugno, vi fosse stato scritto a mano anche un
bigliettino a parte nel quale venivano segnalati gli articoli 105-110 con uno
scritto di accompagnamento: «Questa parte è il cosiddetto decreto Eataly,
scritto da Oscar Farinetti».
Ed è così che Napolitano e i suoi tecnici, analizzando il testo hanno cassato gran parte del lavoro di Renzi, considerato non un decreto sulla pubblica amministrazione ma un decreto omnibus nel quale si faceva passare di tutto e di più. E così si è passati dai 123 articoli paventati da Renzi a 39 e da 98 pagine a 35. Drastici tagli sono stati inflitti dall'inquilino del Colle sia sull'agricoltura che sulla difesa e l’aiuto finanziario all'alimentare made in Italy, che nulla giustamente avevano a che fare con il motivo del decreto: la pubblica amministrazione.
Ed è così che Napolitano e i suoi tecnici, analizzando il testo hanno cassato gran parte del lavoro di Renzi, considerato non un decreto sulla pubblica amministrazione ma un decreto omnibus nel quale si faceva passare di tutto e di più. E così si è passati dai 123 articoli paventati da Renzi a 39 e da 98 pagine a 35. Drastici tagli sono stati inflitti dall'inquilino del Colle sia sull'agricoltura che sulla difesa e l’aiuto finanziario all'alimentare made in Italy, che nulla giustamente avevano a che fare con il motivo del decreto: la pubblica amministrazione.
Ed è così che dopo l’incidente
diplomatico Renzi, abbassando le orecchie, dopo essere stato colto in flagrante
mentre cercava di infilare aiuti per gli amici, come nel caso del patron di Eataly,
l’imprenditore Oscar Farinetti, ha dovuto rinunciare al suo progetto diabolico
ed eliminare tutto ciò che era incongruo, come ad esempio norme tecniche che
avrebbero favorito quella produzione di mosto cotto «denominato anche saba, sapa e
similiare», allentandone gli attuali controlli, uno dei prodotti più amati da
Farinetti e il suo fiore all'occhiello.
Una volta tanto Napolitano ha visto
bene, nulla centra questa norma e quelle che riguardavano il sostegno alla
produzione di mozzarella di bufala campana dop e alla riduzione del costo
del lavoro nelle aziende agricole oltre ad alcune misure fiscali per favorire
l’affitto di terreni agricoli con quella rivoluzione che tanto aveva annunciato
della Pubblica amministrazione.
Certo è che queste norme prima o poi le
vedremo rispuntare in qualche altro decreto se non nella prossima finanziaria,
gli amici dovranno aspettare solo ancora qualche mese quando le acque si
saranno calmate.
G.M.
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