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mercoledì 18 giugno 2014

Più Politica - Renzi e l’incidente diplomatico

Napolitano
Se gli incidenti diplomatici con Berlusconi erano quasi quotidiani ma erano anche divertenti e facevano sorridere, quelli di Renzi lasciano invece l’amaro in bocca.
L’ultimo in ordine di tempo è quello avvenuto con il Capo dello Stato che, dicono indiscrezioni, dopo essere stato avvisato sul fatto che ci fossero delle incongruenze all'interno del decreto legge sulla pubblica amministrazione, abbia richiamato all'ordine Renzi, spiegando che sotto un testo del genere non avrebbe mai apposto la propria firma.

Venendo ai fatti, si vocifera che un misterioso uomo del governo, insieme al plico di quella che era la bozza del decreto che sarebbe stato presentato di li a poco per essere approvato nel consiglio dei ministri di venerdi 13 giugno, vi fosse stato scritto a mano anche un bigliettino a parte nel quale venivano segnalati gli articoli 105-110 con uno scritto di accompagnamento: «Questa parte è il cosiddetto decreto Eataly, scritto da Oscar Farinetti».

Ed è così che Napolitano e i suoi tecnici, analizzando il testo hanno cassato gran parte del lavoro di Renzi, considerato non un decreto sulla pubblica amministrazione ma un decreto omnibus nel quale si faceva passare di tutto e di più. E così si è passati dai 123 articoli paventati da Renzi a 39 e da 98 pagine a 35. Drastici tagli sono stati inflitti dall'inquilino del Colle sia sull'agricoltura che sulla difesa e l’aiuto finanziario all'alimentare made in Italy, che nulla giustamente avevano a che fare con il motivo del decreto: la pubblica amministrazione.

Ed è così che dopo l’incidente diplomatico Renzi, abbassando le orecchie, dopo essere stato colto in flagrante mentre cercava di infilare aiuti per gli amici, come nel caso del patron di Eataly, l’imprenditore Oscar Farinetti, ha dovuto rinunciare al suo progetto diabolico ed eliminare tutto ciò che era incongruo, come ad esempio norme tecniche che avrebbero favorito quella  produzione di mosto cotto «denominato anche saba, sapa e similiare», allentandone gli attuali controlli, uno dei prodotti più amati da Farinetti e il suo fiore all'occhiello.

Una volta tanto Napolitano ha visto bene, nulla centra questa norma e quelle che riguardavano il sostegno alla produzione di mozzarella di bufala campana dop e alla riduzione del costo del lavoro nelle aziende agricole oltre ad alcune misure fiscali per favorire l’affitto di terreni agricoli con quella rivoluzione che tanto aveva annunciato della Pubblica amministrazione.


Certo è che queste norme prima o poi le vedremo rispuntare in qualche altro decreto se non nella prossima finanziaria, gli amici dovranno aspettare solo ancora qualche mese quando le acque si saranno calmate.

G.M.

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