Renzi viste le ultime
aperture di Grillo e della Lega Nord decide di scaricare tranquillamente il Ncd
ma per farlo utilizza una tattica molto infida e assai democristiana.
Il buon Renzi sarebbe
infatti pronto a mettere sul tavolo delle discussioni per nuove proposte di
legge anche la famiglia non convenzionale ovvero le unioni gay. Questo
scottante punto potrebbe portare ad un verro e proprio scontro tra il Pd e
Alfano, da sempre a favore della famiglia riconosciuta come tale dal
cristianesimo e da sempre suo massimo difensore insieme a Casini.
Questa nuova idea di
Renzi si chiama esattamente civil
partnership, e nel testo che il Pd vorrebbe presentare e
trasformare in legge in autunno si fa di fatto un clamoroso passo in avanti
verso quel modello inglese e tedesco che al momento, adozioni a parte, si vorrebbe applicare anche
in Italia con il quale si darebbe la possibilità alle coppie
omosessuali di iscriversi all'ufficio dello stato
civile in un registro dedicato ai "matrimoni" e usufruire
degli stessi diritti e doveri delle coppie eterosessuali sposate.
Sarebbe quindi
possibili anche per le coppie omosessuali usufruire della reversibilità
della pensione, diritto alla successione in caso di morte, possibilità di assistenza negli ospedali e partecipare ai bandi per le case
popolari.
Sulle adozioni in
realtà non vi sarebbe neanche bisogno di discutere in quanto vi sarebbe già una
via di uscita che prevede che una coppia gay non potrà chiedere un bambino in
adozione ma un partner potrà adottare il figlio dell'altro.
E se quindi in questo
caso il ‘No’ sarebbe netto da parte del Ncd che su questo tema potrebbe
decidere di lasciare il governo, lo stesso premier avrebbe finalmente l’opportunità
di abbandonare lo scomodo compagno Alfano per far salire sulla propria
scialuppa altri partiti tra i quali il Movimento 5 Stelle favorevole a questo
impianto legislativo, Sinistra Ecologia e Libertà e forse quella Lega Nord che
aveva aperto agli omosessuali in campagna elettorale.
Certo è che il rischio
è quello di una possibile crisi di governo proprio su questo tanto spinoso
quanto controverso tema oppure un cambio di schemi all’interno della stessa
maggioranza che vedrebbe new entry al posto di Alfano.
G.M.
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