La strada per la pensione dopo la Legge
Fornero sembra sempre più essere lastricata di ostacoli per chi vorrebbe dopo
tanti anni di lavoro e tasse pagate finalmente godere del meditato riposo.
Purtroppo per tutti coloro che grazie al
governo Monti si sono visti allungare i tempi per poter usufruire del
trattamento pensionistico, sembra che arrivino nuove cattive notizie anche dal
governo Renzi che con grande probabilità farà slittare ancora l’arrivo del
vostro agognato assegno mensile.
Non si tratta di uno scherzo ma di quanto
paventato dal ministro Padoan che tuona: "Non sono a favore di una
diminuzione dell'età pensionabile ma di un graduale aumento”. Commentando le decisioni prese in senso
contrario invece da altri Paesi europei spiega: "Mi chiedo cosa succederà
in Germania dove sono andati nella direzione opposta".
Forse resosi conto dell’errore
politico che ha commesso e delle possibili reazioni del suo premier ha però
voluto sottolineare che "Non ho detto che il governo stia pensando ad
alzare l'età pensionabile, è già indicizzata dall'aspettativa di vita. Le
misure che in altri paesi vanno verso l'abbassamento dell'età pensionabile
secondo me sono inefficaci".
Ed è così che il ministro cerca di convincere
i pensionati che la scelta presa da tutti quei Paesi, compresa la Germania, che
stanno rivedendo al ribasso gli anni necessari per andare in pensione creerà se
non un dissesto economico sicuramente problemi seri. Tutto questo per cercare
di rabbonire la pillola agli italiani, ovvero spiegargli che non si tratta solo
di una sola volontà ma della conseguenza derivante dalla longevità sempre
maggiore che non potrà che portare anche ad un allungamento dei tempi per poter
godere del meritato riposo.
Quel che più ci preoccupa però è che in
previsione una nuova manovra da 4 miliardi di euro, quella che potrebbe
chiederci l'Europa, come raccomandazione per mettere a posto i nostri conti
anche se, considerando i rapporti tra Renzi e l’Europa con grande probabilità
avremo oltre alla bastonata anche la carota con la quale l’Ue darà giudizio
positivo alle riforme messe in atto o ancora da approvare dal governo.
Redazione Roma
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