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sabato 31 maggio 2014

Più Politica - 50 euro per pesare in F.I.

F.I.
Periodi difficili per Berlusconi che si trova dopo la debacle delle elezioni a dover fare i conti con i suoi uomini che dandolo per spacciato dopo i risvolti giudiziari e i risultati poco confortevoli insistono per chiedere le primarie.

Berlusconi ricordando che "Forza Italia è, fin dalla sua fondazione, venti anni fa, un movimento politico aperto, democratico, rispettoso del contributo di tutti i suoi militanti, attento a valorizzare ogni idea maturata al suo interno e le diverse esperienze che lo hanno reso grande" risponde picche a Fitto e agli altri dissidenti interni, spiegando che "nei prossimi giorni, come già stabilito, ci confronteremo all'interno del nostro Ufficio di Presidenza per fare un primo bilancio e stabilire nel merito e nel metodo le nostre prossime iniziative. Chiedo quindi a tutti di non proseguire con uno sterile dibattito a mezzo stampa sulle primarie e a non contribuire così all’immagine negativa che i media ostili costruiscono ogni giorno a nostro danno".

Un momento complicato per Forza Italia non solo per quanto riguarda i dissapori interni ma anche a livello finanziario ed è così che torna in scena Verdini, che negli ultimi tempi sembrava essere diventato un fantasma che si aggirava per Palazzo Grazioli. 
Secondo il redivivo Verdini ci sarebbe una cura sia per risollevare le finanze del partito che l’appeal verso gli elettori. La medicina consisterebbe nel ricostruire il partito partendo con la promozione di assise comunali e provinciali per nominare i rispettivi coordinatori, proprio come era stato previsto dallo statuto. Questa intuizione messa in pratica secondo l’ex coordinatore potrebbe portare anche vantaggi economici ovvero un forte risparmio di spesa per le casse azzurre e si potrebbero rimpinguare le stesse  puntando sulla campagna di tesseramento.

In poche parole secondo Verdini e non solo, Forza Italia avrebbe bisogno di 30 milioni di euro per vedere tornare i conti in regola e questi potrebbero essere reperiti attraverso la quota annuale per ogni iscritto di 50 euro, con l'obiettivo di arrivare in tempi brevi a 600mila tessere, in cambio però gli elettori avrebbero più poteri sul territorio.


Purtroppo anche nel caso di F.I. gli unici a rimetterci sarebbero quei cittadini, elettori di F.I., che per farsi ascoltare e far sentire il proprio peso saranno costretti a sborsare di tasca loro quei famosi 50 euro…Nulla di nuovo sul fronte occidentale. 

G.M.

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