Periodi difficili per Berlusconi che si trova
dopo la debacle delle elezioni a dover fare i conti con i suoi uomini che
dandolo per spacciato dopo i risvolti giudiziari e i risultati poco
confortevoli insistono per chiedere le primarie.
Berlusconi ricordando che "Forza Italia è,
fin dalla sua fondazione, venti anni fa, un movimento politico
aperto, democratico, rispettoso del contributo di tutti i
suoi militanti, attento a valorizzare ogni idea maturata al
suo interno e le diverse esperienze che lo hanno reso grande"
risponde picche a Fitto e agli altri dissidenti interni, spiegando che "nei
prossimi giorni, come già stabilito, ci confronteremo all'interno
del nostro Ufficio di Presidenza per fare un primo bilancio
e stabilire nel merito e nel metodo le nostre prossime
iniziative. Chiedo quindi a tutti di non proseguire con uno
sterile dibattito a mezzo stampa sulle primarie e a non
contribuire così all’immagine negativa che i media ostili costruiscono
ogni giorno a nostro danno".
Un momento complicato per
Forza Italia non solo per quanto riguarda i dissapori interni ma anche a
livello finanziario ed è così che torna in scena Verdini, che negli ultimi
tempi sembrava essere diventato un fantasma che si aggirava per Palazzo
Grazioli.
Secondo il redivivo Verdini ci sarebbe una cura sia per risollevare
le finanze del partito che l’appeal verso gli elettori. La medicina
consisterebbe nel ricostruire il partito partendo con la promozione di assise
comunali e provinciali per
nominare i rispettivi coordinatori, proprio come era stato previsto dallo
statuto. Questa intuizione messa in pratica secondo l’ex coordinatore potrebbe
portare anche vantaggi economici ovvero un forte risparmio di spesa per le casse azzurre e si potrebbero
rimpinguare le stesse puntando sulla
campagna di tesseramento.
In poche parole secondo
Verdini e non solo, Forza Italia avrebbe bisogno di 30
milioni di euro per
vedere tornare i conti in regola e questi potrebbero essere reperiti attraverso
la quota annuale per ogni iscritto di 50 euro, con
l'obiettivo di arrivare in tempi brevi a 600mila tessere, in cambio però gli
elettori avrebbero più poteri sul territorio.
Purtroppo anche nel caso di
F.I. gli unici a rimetterci sarebbero quei cittadini, elettori di F.I., che per
farsi ascoltare e far sentire il proprio peso saranno costretti a sborsare di
tasca loro quei famosi 50 euro…Nulla di nuovo sul fronte occidentale.
G.M.
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