L’Europa fa la voce grossa e chiede all'Italia
una revisione sulle possibili entrate considerate troppo ottimiste.
In poche parole, i numeri, sui quali in
teoria dovremmo avere la certezza che due più due fa quattro, non sembrano
tornare e le stime fatte da Renzi e dall'Europa divergono sostanzialmente, tant'è
che dalla Commissione europea è arrivata la richiesta di una nuova manovra:
l'Italia deve adottare "misure aggiuntive, già nel 2014" per riassestare
almeno in parte i conti pubblici.
Si tratta di una sostanziale bocciatura
che secondo Renzi e il suo ministro dell’economia Padoan sarebbe ingiustificata
in quanto per quest’ultimo “il governo è sicuro delle stime di crescita” e
considera quelle di Bruxelles erronee in quanto la crescita non sarà dello 0,6
per cento ma dello 0,8% e dell'1,3% nel 2015.
La sostanziale differenza di
percentuali deriverebbe dal fatto che per l’Europa difficilmente il governo
Renzi riuscirà a portare a casa in tempi così stretti il taglio della spesa
pubblica, le privatizzazioni e tenere sotto controllo tanto lo spread quanto i
tassi d'interesse poiché le riforme paventate al momento vengono considerate
solo parole dette al vento.
Renzi nel frattempo continua a
dichiarare e a sperare che quei famosi 80 euro in busta paga spingano il Pil e
quindi i consumi, ma il rischio è che in autunno a dover pagare questo forse
troppo aleatorio ottimismo saremo ancora noi cittadini che a quel punto dovremo
mettere mano al portafogli perché finiremmo
per l’ennesima volta in zona infrazione e obbligati quindi a subire una
ennesima manovra di lacrime e sangue.
L’unica nota positiva è che siamo riusciti a strappare come data
ultima per il pareggio strutturale di
bilancio il 2016, ma quel che più ci preoccupa è che Renzi è convinto di
superare l’esame confidando negli effetti non solo degli 80 euro in più in
busta paga ma anche grazie a riforme ancora quasi tutte da scrivere e
incardinare come quella della prima parte della riforma del lavoro, quella dell'edilizia scolastica e nuove misure
su giustizia, pubblica amministrazione e Fisco.
E come si ricorda in una nota
favola possiamo affermare ‘I sogni son desideri..’
Redazione Esteri
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