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domenica 29 giugno 2014

Più economia - L’ennesima regola inutile

Bancomat
Come sempre questo sembra il governo dei grandi annunci nei quali si promettono rivoluzioni che a conti fatti sembrano essere alquanto disattese e soprattutto poco fruttifere.

Questo è il caso del Decreto crescita bis, il numero 179 del 2012, per il quale a partire da inizio settimana tutte le imprese e i professionisti dovranno dare la possibilità ai loro clienti di effettuare pagamenti tramite bancomat, carte di credito o prepagate attraverso postazioni Pos, ovvero quel sistema che permette il trasferimento di soldi  direttamente dal conto del cliente a quello dell’esercente o del fornitore senza l’uso dei contanti.

La norma era nata soprattutto per controllare in maniera più efficace che non ci fossero evasori e consentire ai cittadini che volevano pagare gli acquisti di somma superiore a 30 euro di poterlo fare tranquillamente in questo modo. Ma, fatta la legge trovato l’inganno e così si scopre che questa bella idea ingegnata dopo mesi di studi e sedute parlamentari a spese di noi cittadini, ha una peccata enorme: introduce un obbligo senza prevederne una sanzione.

Che tradotto in soldoni vuol dire che i cittadini possono chiedere di pagare tramite Pos, ma in caso l’idraulico o il falegname l’ abbia dimenticato a casa o visti gli alti costi non ne sia possessore, non possono né rifiutarsi di pagare né chiedere che venga sanzionato il fruitore del servizio che non ha seguito la norma, perché il decreto non prevede questa possibilità.

Peccato che tutti i media dando la notizia di questa avventuristica iniziativa del governo oltre ad non aver messo al corrente dei cittadini la loro possibilità di chiedere di pagare con il bancomat ma non il loro diritto di vedersi dare risposta affermativa, non abbiano anche spiegato che forse il governo non aveva fatto i conti con il costo in cui deve incorrere un esercente per potersi munire di questa installazione Pos.

E se l’errore normativo è dà attribuire al governo Monti, perché si tratta dell’attuazione del Decreto Sviluppo varato nel 2012 certo è che un piccolo interventino da parte del premier e del suo esecutivo doveva essere messo in atto prima che la nuova norma entrasse in vigore, forse però questo favore alle banche sarà stata voluto anche da Renzi che invece che chiudere un occhio ha preferito chiuderli tutti e due…


G.M.

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