Che si tratti di una tattica del
Cavaliere o che sia la realtà, fatto sta che all'interno di Forza Italia
iniziano ad esserci i primi segnali di dissenso su una riforma, quella del
senato che non piace ai più su un punto in particolare: il Senato elettivo.
E così la tattica dei dissidenti del Pd
di minare le riforme di Renzi, attraverso la presentazione di emendamenti che
invece che unire dividono, sembrerebbe sortire i suoi primi effetti anche nelle
fila del partito del Cavaliere, dove i primi senatori a pochi giorni dalle
votazioni iniziano ad esprimere la propria volontà, in caso di non esprimere il
proprio voto favorevole.
Ad esempio, il forzista Augusto
Minzolini spiega che: "Io il Senato non elettivo non lo voto. Punto. Neanche se me lo
chiede Berlusconi,neppure se diventa la linea del partito da tenere in Aula.
Io, comunque, non lo voto". Secondo fonti interne a Forza Italia,
Minzolini non sarebbe l’unico senatore a fare questa considerazione: “Il Senato che vuole Renzi è una schifezza. Non solo è
inutile, è nocivo'" e se l’ex direttore del tg1 esprime le sue perplessità
ad alta voce e davanti a telecamere e microfoni, altri a bassa voce e timorosi
confidano che per loro quella di Renzi è una tattica improntata sulla volontà
di salvarsi in ogni caso, anche in quello di votazioni anticipate ottenendo la
riforma del bicameralismo.
Nel frattempo anche un altro senatore
forzista, Maurizio Bianconi, ha annunciato ufficialmente il suo
“no” alla linea che giovedì Berlusconi detterà ai suoi parlamentari: votare
compatti la riforma del Senato che vuole Renzi per ottenere in cambio il via
libera all'Italicum. Per Bianconi infatti già l’Italicum, uscito dall’accordo
del Nazareno è poco digeribile, in quanto conti alla mano "È una legge
fatta apposta per far vincere Renzi o Grillo. Fi mai".
Che si tratti di tattiche interne messe
in atto da Berlusconi per portare a casa un accordo più favorevole alle sue
questioni giudiziarie come la grazia con un nuovo inquilino del Colle votato
anche da lui o sia l’amara realtà di un partito che si sta disgregando, lo
potremo sapere solo giovedì al termine di quella che si prospetta essere una
riunione piena di scintille che potrebbe portare anche ad una nuova fazione,
quella magari già paventata nelle scorse settimane capeggiata da Fitto….
Redazione Roma
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