Manca una settimana alla fatidica data delle elezioni Europee e
tutti sembrano essere in fibrillazione per gli ultimi comizi di campagna elettorale.
Il rush finale di campagna elettorale vede i due leader dei
maggiori partiti, Berlusconi e Renzi a proferire il ‘verbo’ in giro per
l’Italia con un obiettivo comune: sparare a zero contro Grillo. Renzi che nel
week end ha fatto tappa in Emilia Romagna, qui ha puntato prima il dito sul
caso giudiziario che ha coinvolto l’Expo rimarcando che: «Fanno il Daspo ai
tifosi, va fatto il Daspo ai politici che prendono le tangenti: non deve
accadere mai più» e come fosse insieme al Pd il nuovo salvatore della patria ha
cercato di conquistarsi nuovi voti
affermando che: «Tocca a noi salvare l’Italia, e ridare speranza: o il
Pd salva l’Italia o l’Italia non la salva nessuno. Se ce la fa il governo, ce
la fa l’Italia e se ce la fa l’Italia, si dà speranza all'Europa».
E come nelle migliori commedie degli anni ’60 ha cercato anche di
accendere una scintilla nei cuori dei militanti di sinistra ribadendo: «Non vi
chiedo di avere fiducia in me ma in noi, in voi. Col “ghe pensi mi” non siamo
andati da nessuna parte». Come sempre alla fine l’ironia e le battute non sono
mancate, soprattutto quando ha tirato le orecchie a Grillo il cui nome è stato
stravolto «Caro Beppegufo, non si fischia l’inno nazionale perché noi vogliamo
bene all'Italia, siamo italiani prima che democratici e noi l’inno lo portiamo
nelle scuole».
Nel frattempo anche Berlusconi intervenendo telefonicamente ad
una manifestazione elettorale a Napoli attacca Grillo sottolineando che
«L’altro ieri Grillo ha detto che se il suo partito avrà il primo posto alle
Europee farà una marcia su Roma. Si sbaglia. La marcia la faremo noi. Il M5S
manderà in Europa i parlamentari che conosciamo e sappiamo che persone sono,
saranno pochi e verranno isolati. I piccoli partiti, ammesso che supereranno il
4%, riusciranno a mandare pochi e ininfluenti parlamentari».
Tutti contro Grillo sembra ormai essere la manovra di scuderia
tanto degli uomini di F.I quanto dei renziani che temono di essere surclassati
soprattutto dopo gli ultimi eventi giudiziari da un movimento che a parole sembra
essere molto forte ma che nei fatti ancora non è stato in grado di proferire
una proposta o dare una risposta a parte: faremo i referendum per decidere…
Redazione Roma
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