Entro
giugno grandi cambiamenti per la sanità italiana e ancora è da verificare se si
tratterà di modifiche che andranno a migliorare la nostra Sanità o
semplicemente si tratterà della solita spending review fatta senza tener conto
delle esigenze dei cittadini.
Il famoso
«Patto per la salute» per il quale si prevede tra l’altro il taglio degli
ospedali o delle mini cliniche che hanno a disposizione meno di 60 posti letto,
il blocco alla rimborsabilità delle prescrizioni «inappropriate» e quella
riforma dei ticket il cui motto nelle intenzioni del governo sarebbe «pagare
tutti per pagare meno» dovrebbe essere sottoscritto entro giugno tra il
Ministero delle salute e le Regioni.
Secondo
il Ministero questa stretta sull'operatività della Sanità nel nostro Paese, che
noi chiamiamo tagli indiscriminati, dovrebbero portare nelle Casse dello Stato
ben 10 miliardi di risparmi in tre anni. Quello che ci stupisce però
analizzando i dati è che nonostante il sostanzioso risparmio il Patto prevede anche
di arrivare dagli attuali 109,9 miliardi del fondo sanitario ai 115,4 del 2016,
mettendo in pratica anche un all’allentamento
dei vincoli per le Regioni in piano di rientro, da troppi anni condizionate da
tagli che stanno compromettendo la loro capacità di garantire i livelli
essenziali di assistenza.
Crediamo
ad esempio che invece di fare una finta lotta a chi, come i cittadini che fino
ad oggi hanno avuto la possibilità di usufruire di rimborsi per accertamenti ad
esempio tramite Tac per un sospetto menisco danneggiato che da giugno in poi
sarà fuori legge e se lo dovranno pagare punto e basta, sarebbe meglio andare a
colpire in altre direzioni, controllando ad esempio i prezzi di siringhe od
altro materiale sanitario e scoprire che troppo spesso è proprio qui che si
lucra e dove si annidano i veri furbetti che fanno perdere milioni di euro alle
Casse dello Stato con in cambio una Sanità scadente.
Ma in un
Paese come il nostro ormai la regola è chiara: invece che far pagare ai veri
colpevoli si preferisce andare a colpire coloro che sono meno pericolosi: i
cittadini onesti…
G.M.
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