Il mantra
di Renzi è ormai quotidianamente riportato da tutti i media come se si trattasse
della prima minaccia lanciata dal Premier da chi pensandola in maniera diversa
da lui propone strade alternative.
E così
Renzi, ribadendo ancora “Se non mi fanno fare le riforme allora si che è
fallito il mio progetto e vado a casa» spera di portare verso il Pd nuovi voti,
considerando che anche se si dice ottimista sui sondaggi ritorna a chiarire qualcosa che sta
diventando il secondo mantra in ordine di tempo: “anche se il Pd si assestasse
sotto il 30% io non mi dimetto”.
I soliti
due concetti chiave che da mesi cerca di far entrare nella mente dei cittadini,
ovvero che la colpa sia che le riforme non vengono portate a termine che la
perdita di elettori del Pd non dipendono da lui ma da altri, da coloro che
secondo il premier non vogliono il cambiamento e che quindi cercano di fermarlo
e tra questi il peggiore sarebbe il suo nemico numero uno alle elezioni:
Grillo.
Nel
frattempo però Renzi deve fare i conti con un altro problema: l’elettorato del
Sud. Sembrerebbe infatti che per lui e Berlusconi qui la situazione sia molto
grama: ci sarebbero infatti migliaia di voti di delusi e disperati che
starebbero migrando in segno di protesta verso quel nemico che urla e si dimena
e che promette tribunali online per
politici, giornalisti e imprenditori.
A nulla
quindi servirebbero gli sforzi del premier che ha spedito nella zona
meridionale del Paese nelle ultime ore molti dei suoi ministri per cercare di
recuperare terreno soprattutto dopo il perpetrarsi delle faide intestine.
Secondo fonti interne al Pd e non solo, il problema in realtà sarebbe un altro:
«Al Sud il voto clientelare di una volta non esiste più, non c’è quasi più
nulla da scambiare o promettere, sia perché si sono ridotti i rubinetti della
spesa pubblica, sia perché il “patrono” politico non sta più al governo in
eterno, come capitava con la Dc».
Che dire,
da una parte c’è da rallegrarsi, ma dall’altra forse sarebbe meglio un voto
cosciente a chi fa proposte applicabili e che realmente vanno a migliorare il
Paese piuttosto che urla e parolacce che non portano a nulla se non alla
semplice protesta fine a se stessa…
G.M.
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