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mercoledì 21 maggio 2014

Più Politica - Dalla droga libera all'inquisizione

tribunale popolare
Ogni tanto ci chiediamo se le leggi in Italia esistano e se qualcuno le rispetti e le conosca. Il dubbio ci sorge spontaneo quando un bambino comprando una caramella senza lo scontrino è costretto a pagare una multa e quando invece i processi su omicidi vengono derubricati o la pena commutata o diminuita.

Nulla contro la magistratura e l’applicazione della legge, ma a questo punto ci chiediamo se sia giusto che ognuno di noi cerchi di imporre la propria visione o volontà ad altri, anche superando le leggi vigenti. Il quesito è nato spontaneo dopo aver letto due diverse notizie, una è quella del sindaco di Roma Ignazio Marino che in modo palese dichiara di essere favorevole all'uso di droghe:  «Io sono favorevole alla possibilità di liberalizzazione della cannabis per uso medico o personale», considerando la depenalizzazione della marijuana solo un punto di partenza perché “gli anni di proibizionismo non hanno portato nessun risultato nella prevenzione del drammatico aumento nell'uso di droga” e l’altra l’istituzione di un tribunale del popolo voluto da Grillo.

Ci sembra alquanto incoerente che siccome un problema, come quello dell’uso della droga non si riesce a risolvere si debbano legalizzare gli stupefacenti, è come dire che non avendo abbastanza posti in carcere, per risolvere l’emergenza carceri bisogna legalizzare l’omicidio per diminuire il numero dei detenuti. Come se non bastasse, Grillo invece propone che ci sia un nuovo strumento di giudizio e che sia via web nel cui mirino non ci sono i pedofili o i famosi bildiberghini di cui spesso parla ma bensì politici, industriali e giornalisti e secondo il leader del M5s «questo orrendo trio va giudicato attraverso un processo popolare, mediatico che inizierà dopo le elezioni europee» con la creazione di “liste” di imputati e sappiamo già anche la durata del processo «durerà almeno un anno, le liste saranno rese pubbliche quanto prima». 


Dove andremo a finire se un Sindaco sembra voler imporre le droghe libere per sconfiggere la triste piaga creata dagli stessi stupefacenti e se un leader di Partito vuole sostituirsi alla magistratura non per giudicare e segnalare tutti coloro che commettono reati gravi ma solo i suoi sospettati tra giornalisti e politici proclamando la ‘nuova inquisizione’ ?

Redazione Romana 

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