Ogni tanto ci chiediamo se le leggi in Italia esistano e se
qualcuno le rispetti e le conosca. Il dubbio ci sorge spontaneo quando un
bambino comprando una caramella senza lo scontrino è costretto a pagare una
multa e quando invece i processi su omicidi vengono derubricati o la pena
commutata o diminuita.
Nulla contro la magistratura e l’applicazione della legge, ma
a questo punto ci chiediamo se sia giusto che ognuno di noi cerchi di imporre
la propria visione o volontà ad altri, anche superando le leggi vigenti. Il
quesito è nato spontaneo dopo aver letto due diverse notizie, una è quella del
sindaco di Roma Ignazio Marino che in modo palese dichiara di essere favorevole
all'uso di droghe: «Io sono favorevole
alla possibilità di liberalizzazione della cannabis per uso medico o
personale», considerando la depenalizzazione della marijuana solo un punto di partenza
perché “gli anni di proibizionismo non hanno portato nessun risultato nella
prevenzione del drammatico aumento nell'uso di droga” e l’altra l’istituzione
di un tribunale del popolo voluto da Grillo.
Ci sembra
alquanto incoerente che siccome un problema, come quello dell’uso della droga
non si riesce a risolvere si debbano legalizzare gli stupefacenti, è come dire
che non avendo abbastanza posti in carcere, per risolvere l’emergenza carceri
bisogna legalizzare l’omicidio per diminuire il numero dei detenuti. Come se non
bastasse, Grillo invece propone che ci sia un nuovo strumento di giudizio e che
sia via web nel cui mirino non ci sono i pedofili o i famosi bildiberghini di cui spesso parla ma bensì politici,
industriali e giornalisti e secondo il leader del M5s «questo orrendo trio va
giudicato attraverso un processo popolare, mediatico che inizierà dopo le
elezioni europee» con la creazione di “liste” di imputati e sappiamo già anche
la durata del processo «durerà almeno un anno, le liste saranno rese pubbliche
quanto prima».
Dove
andremo a finire se un Sindaco sembra voler imporre le droghe libere per
sconfiggere la triste piaga creata dagli stessi stupefacenti e se un leader di
Partito vuole sostituirsi alla magistratura non per giudicare e segnalare tutti
coloro che commettono reati gravi ma solo i suoi sospettati tra giornalisti e
politici proclamando la ‘nuova inquisizione’ ?
Redazione Romana
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