Nonostante le forti polemiche degli scorsi giorni che hanno visto
protagonisti il governo, le opposizioni ma anche i Sindacati è arrivato il via
libera definitivo dell’Aula della Camera, in terza lettura, al Decreto lavoro e
a sorpresa nel pomeriggio anche il sì di Montecitorio per l’arresto di Francantonio
Genovese.
E se il provvedimento sul lavoro è così diventato legge grazie ai
279 voti favorevoli dopo un lunghissimo dibattito sugli ordini del giorno al dl
che si era concluso mercoledì sera, sempre a Montecitorio sono
stati 371 i deputati che con voto palese hanno detto "sì" al carcere
per il deputato del Pd indagato per associazione a delinquere, riciclaggio e
truffa.
Si tratta in realtà di una nuova spina nel fianco di Renzi,
considerando che il Pd aveva cercato di far slittare il voto sull'arresto in
ogni modo e sperava che ci fosse un voto a scrutinio segreto, ma la
paura di una contestazione generale all'interno del Parlamento ha spinto
alla fine il premier a cedere sia sulla tempistica che modalità del voto,
condannando in modo certo il compagno di partito al patibolo.
Come è facile immaginare forti sono state le polemiche in Aula
tra Forza Italia e il Pd, tant’è che durante le dichiarazioni di voto i
forzisti hanno respinto le accuse di voler strumentalizzare il caso affermando:
"Se il Pd vuole evitare strumentalizzazioni, chieda qui in aula e noi
voteremo il rinvio. Noi siamo sempre e comunque garantisti. Se il Pd vuole
rinviare a dopo elezioni, noi siamo d’accordo. Ma lo chieda in questa aula e
noi lo voteremo".
Redazione di Roma
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