Molto spesso i nostri politici tornano a ricordarci quello che già sappiamo e
viviamo quotidianamente sulla nostra pelle semplicemente per cercare di farci
accettare di buon grado e volentieri quelle che sono le decisioni che vogliono
imporci.
Noi concordiamo quando il ministro afferma che questa crisi “non è tollerabile dal Paese”, perché “altrimenti si mette a repentaglio la tenuta della finanza pubblica“ ma dall'altra parte crediamo che il problema non si possa risolvere solo con la promessa della spending review allo studio del governo di cui per ora abbiamo sentito menzionare solo proposte.
Noi speriamo che realmente si vada a colpire le inefficienze del nostro Paese ma temiamo quando sentiamo parlare di un pacchetto di privatizzazioni ideato dal governo Letta e che Renzi vorrebbe rimodulare. Questa iniziativa porterebbe alla vendita del nostro Patrimonio Statale a dei privati. Si tratta di una strategia molto in voga in quei Paesi dove i finanzieri della Massoneria deviata la fanno da padrone. Quando infatti si tiene per le briglie l’economia di un intero Paese, comprandolo, puoi poi decidere anche quelle che saranno le politiche che andranno ad influenzare la cultura di tutto un popolo.
L’idea quindi è quella di farci accettare poco alla volta questa privatizzazione tant’è che Padoan dichiara che “il governo è azionista di controllo di oltre 30 società e di riferimento di società in molti comparti, in alcuni dei quali c’è spazio per un ruolo ridotto per il pubblico. Il governo – ha aggiunto – guarda con favore a concrete ipotesi di dismissioni di partecipazioni che potranno essere realizzate da società controllate come Ferrovie dello Stato e Cassa depositi e prestiti con riferimento all’apertura al capitale privato di Fincantieri”.
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