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martedì 25 marzo 2014

Più Politica - Squinzi abbassa le armi

Confindustria
Proseguono le diatribe a distanza tra il premier e le parti sociali anche se sembrerebbe che Squinzi abbia deciso di deporre le armi per mostrarsi disponibile ad un dialogo meno teso.

Lo stesso Squinzi infatti dopo aver fatto acquietare le acque lasciando passare qualche giorno dalle dichiarazioni piccate di Renzi che aveva definito «palude» i sindacati e Confindustria è tornato a riaprire le porte  spiegando che «La contrapposizione che sta montando in questo momento è essenzialmente mediatica e non corrisponde alla nostra visione. Posso garantire fin d’ora che saremo i sostenitori più leali del governo in attesa delle riforme e di vederle applicate».   
C’è chi però vede dietro a questa apparente tregua una forte preoccupazione da parte di Confindustria  che vede dietro ai programmi di Renzi, progetti irrealizzabili, tant’è che Squinzi teme che ancora una volta gli imprenditori rimangano a bocca asciutta e che la colpa venga poi attribuita a lui e ai sindacati additati come quelle forze della conservazione che non hanno lasciato operare il governo fino in fondo.

Ed è così che ancora una volta i sindacati e Confindustria si trovano sulla stessa linea d’onda e decidono che d’ora in poi giudicheranno solo i risultati senza però aperture di credito. Per Squinzi infatti «Al di là di una carica di fiducia e di entusiasmo, che pure è essenziale dopo anni di depressione non solo economica, al Paese e alle imprese servono risposte concrete» è necessario che ci sia «il rispetto delle promesse» a cominciare dai pagamenti della Pubblica amministrazione.
Il timore soprattutto in questo ultimo caso è infatti che alle promesse di Renzi non seguano poi i fatti, e che non ci sia la reale volontà di portare a termine questo progetto considerando ad esempio che al momento il premier non ha ancora nominato a Palazzo Chigi i capi di dipartimenti chiave come quello giuridico o quello economico.


Altro fatto allarmante sono i tempi che si sta prendendo Renzi, che pur partendo in quinta con le parole ad oggi è riuscito a portare a casa solo un decreto, quello sul lavoro, speriamo che sul resto mantenga i tempi promessi anche perché maggio si avvicina…

G.M.

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