Sfogliando il quotidiano inglese Sunday Times, veniamo a conoscenza di una iniziativa che vedrà in Gran Bretagna i cittadini di sette Paesi africani e asiatici, fra cui India, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, Nigeria e Ghana, pagare un deposito di 3000 sterline (circa 3500 euro) per entrare nel Regno Unito.
Si tratta di un progetto pilota presentato dal Segretario di Stato per gli Affari Interni, Theresa May, con il quale si intende favorire la diminuzione del numero di immigrati che intendono entrare e soggiornare nel Regno. Una tattica in “stile australiana”, commenta il Sunday Times che sottolinea che la procedura del visto si applicherà anche ai migranti che resteranno nel Regno oltre il periodo concesso.
“Questa è la prossima tappa per rendere più sicuro il nostro sistema d’immigrazione affinché sia più selettivo e che riguarderà inizialmente un centinaio d’immigrati e successivamente migliaia di persone- ha dichiarato May. A lungo termine siamo propensi a delineare un sistema di vincoli che scoraggia i soggiorni nel paese e che recupererà i costi, laddove un cittadino straniero ha utilizzato i nostri servizi pubblici”.
Sullo stesso tema vediamo invece cosa accade nel nostro paese.
In Italia, complici forse alcune dichiarazioni avventate di alcuni nostri Ministri e l'arrivo del bel tempo aumentano e continuano gli sbarchi di clandestini.
Quindi: mentre in Gran Bretagna si cerca di stringere le maglie in tema di immigrazione con leggi apposite c'è chi invece nel nostro paese, pensa a riforme che vanno esattamente in direzione opposta. Chi avrà ragione?
GIULIA MACCHI
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