Nuovo duro colpo per Berlusconi che dopo lo
choc della sentenza si trova a dover fare i conti con una realtà assai dura che
lo vede dopo aver perso la carica di Senatore ad autosospendersi anche dalla
Federazione dei Cavalieri
del lavoro.
Si tratta di una decisione presa a
malincuore ma che doveva essere presa il prima possibile, ovvero prima che
fosse direttamente cacciato dalla stessa Federazione a causa della sentenza di
condanna della Corte di Cassazione del 1 agosto 2013.
Proprio in questi giorni infatti il
Consiglio Direttivo e il Collegio dei Probiviri stavano per concludere l’iter
previsto dalle norme statutarie che prendeva in esame il caso dell’ormai ex
Cavaliere a causa delle sue vicende giudiziarie. La Federazione ha voluto chiarire in queste
ore che l’iter di cui abbiamo accennato era iniziato ben prima delle polemiche sollevate
in queste ultime settimane dai media e non solo.
Nelle fasi conclusive di questa procedura,
si legge in una nota diramata dagli stessi, “alla vigilia della riunione
odierna, è pervenuta alla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro una
lettera di autosospensione di Silvio Berlusconi, pur avendo egli fatto ricorso
alla Corte di Giustizia Europea nonché avendo in corso di presentazione una
istanza di revisione del processo che lo ha riguardato. Il Consiglio Direttivo
ha preso atto dell’autosospensione”.
Un periodo veramente oscuro per Berlusconi
che si vede costretto a lasciarsi, almeno per il momento alle spalle tutto ciò
per cui ha lavorato una vita: la sua scalata politica e quelle onorificenze di
cui andava da sempre così tanto fiero. Ora non gli resta che sperare nella
Corte di Giustizia Europea per riuscire a risollevarsi e magari sperare che tutto poi come
sempre torni a suo vantaggio. Magari come vittima, riuscirà a conquistare più
consensi e più elettori in attesa che passino questi due anni e possa tornare a
cavalcare per le praterie delle Aule del Parlamento.
Giulia Macchi
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