Come sempre il nostro è il Paese delle 'parole al vento', soprattutto quando si toccano interessi che potrebbero
andare ad intaccare quella finanza che viene gestita dalla massoneria deviata.
Stiamo parlando delle dichiarazioni di cui
noi subito avevamo messo le mani in avanti, anticipando che sarebbe stato molto
difficile che ci sarebbero stati dei tagli nel Ministero della Difesa sugli
F35. Guarda caso a pochi giorni dalle dichiarazioni della possibile spending
review l’ambasciatore americano John
Phillips ha voluto incontrare una delegazione delle commissioni
Difesa ed Esteri
di Camera e Senato ed in seguito il Consiglio Supremo di Difesa è stato convocato
direttamente dal presidente Napolitano. Si dice che non sia stato affrontato
direttamente l’argomento, ma nonostante questo è stata rinviata la decisione
dei tagli sugli F35 a data da destinarsi, dopo l’elaborazione di un “Libro Bianco” che
dovrà stabilire quali sono le minacce future per la sicurezza nazionale del
nostro Paese e gli strumenti militari adatti a fronteggiarli.
Quello degli F35 sembra però diventare anche
un caso Istituzionale, tant’è che Napolitano, per timore che ci sia un nuovo
scontro in Parlamento come accaduto lo scorso luglio quando intervenne con il
suo duro monito contro l’interferenza del Parlamento su questa materia, ha
deciso ora di adottare una strategia più diplomatica per arginare il potere di
controllo parlamentare sancito dalla legge
244 del 2012 e consentire alla Difesa di proseguire
indisturbata il programma di acquisizione degli F35.
Noi speriamo che i nostri parlamentari si
indignino e qualcuno decida di non darsi per vinto e scelga di lottare affinché
non si prosegua nell'acquisto degli F35
solo sulla valutazione del “Libro
Bianco” voluta dall'inquilino del Colle ma che sia il
Parlamento a decidere e non i soliti finanzieri della 'massoneria deviata' che
vogliono venir a dettare legge a casa nostra.
Giulia Macchi
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