Anche l'Arabia Saudita chiude le frontiere e rispedisce al mittente gli immigrati irregolari.
L'ultimo caso di cui pochi ne parlano è quello che ha visto coinvolti dei lavoratori filippini rilasciati dalle Autorità dell’Arabia Saudita e rispediti in Patria che raccontano "di un trattamento particolarmente duro nei confronti di coloro che vengono accusati di immigrazione clandestina".
Da poco più di una settimana nel Paese è terminata l'amnistia che era stata concessa agli stranieri sprovvisti della documentazione necessaria per permanere sul territorio saudita.
Tutti coloro che da quella data risultano clandestini sono sottoposti, come raccontano i Filippini rimpatriati, a detenzione in celle affollatissime con catene alle caviglie prima di essere riportati ai Paesi di origine.
L'Arabia Saudita a chi la accusa di metodi troppo duri non risponde ma prosegue nella sua Filosofia di Legge che è già stata battezzata come "saudizzazione", ovvero "l'Arabia Saudita prima ai Sauditi". Solo il nostro Paese ormai apre le porte quotidianamente a centinaia di clandestini di cui nulla sappiamo, se non che in Italia, visto l'aumento della disoccupazione, mai troveranno un lavoro e non gli resterà quindi che delinquere e affollare le nostre carceri.
Giulia Macchi
Posta un commento