Attenzione: Se sei un comune cittadino ed in un momento di rabbia insulti un politico su un social network, ricordati che rischi 13 mesi di carcere e 13 mila euro di multa.
Il nostro e' quello strano Paese dove le reazioni a quelle che potrebbero essere definite "dichiarazioni sopra i toni" possono diventare reato a seconda del ruolo che rivestì nella società', della provenienza politica e del momento storico. Quando negli anni 80' Andreotti veniva definito il "gobbo", Craxi "il ladro" e Almirante "il Boia" si trattava di semplice satira politica. Ma anche nel 2004 quando un esponente di sinistra dichiarò "Condoleeza Rice, con quelle guancette da impunita, e' la lider maxima delle donne-scimmia", nessuno si scandalizzo' ne' alzò gli scudi, neanche la magistratura aprì un fascicolo in quella occasione.
In altri casi quando sono i politici ad intimidire i cittadini con frasi come "quei pistola la pagheranno" ne' la magistratura ne' le forze politiche alzano le barricate parlando del reato di intimidazione. Noi restiamo allibiti e confusi, si fatica a capire quando si compie un reato. O le leggi variano da persona a persona, o ci siamo persi qualche nuovo codicillo, perché sembrerebbe che per alcuni politici e' lecito insultarsi liberamente nelle aule parlamentari dove nessuno li sente, illecito se lo fanno in pubblico e reato con multa se a farlo e' un cittadino.
Giulia Macchi
giovedì 18 luglio 2013
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