Prostituzione: una piaga che potrebbe diventare un volano per l'economia. Come si suol dire, la prostituzione e' il mestiere più antico del mondo, e tramite la regolarizzazione di questa professione, si potrebbe arrivare ad avere un introito tramite il pagamento delle tasse, pari se non addirittura di più di quanto entra nelle casse dello Stato tramite la tanta odiata IMU, che potremmo così mettere nello scantinato.
In un articolo apparso qualche mese orsono, per far capire l'introito di questo lavoro, si raccontava della discesa in campo del sindacato delle prostitute contro studentesse e casalinghe accusate si sottrarre mercato alle professioniste e di far crollare i prezzi. La denuncia è stata lanciata da Carla Corso, presidente del Comitato per i diritti civili delle prostitute in una intervista nella quale rivela che Il fenomeno della prostituzione nel nostro Paese è un business stimato in 5 miliardi di euro l'anno che coinvolge circa otto milioni di italiani. Ma negli ultimi due anni c'è stato un vero e proprio crollo dei prezzi. Secondo Carla Corso, "si passa da una media di 50 euro a rapporto completo a chi arriva a vendersi anche solo per 5 euro".
Il proibizionismo legato alla legge Merlin (che nel 1958 portò alla chiusura delle case chiuse) non ha portato alla risoluzione e gestione del fenomeno, anzi ne ha creati di nuovi. Ad oggi dati alla mano si parla di 70.000 prostitute provenienti per il 50% da Paesi stranieri, per un 20% vittime del racket e per un altro 20% minorenni. Attraverso la riapertura delle case chiuse ci sarebbe da una parte la libertà di scelta dal punto di vista etico e morale, e dall'altra si combatterebbe la tratta di esseri umani reprimendo lo sfruttamento femminile e maschile della prostituzione con particolare riferimento a quella minorile.
Legalizzando la prostituzione tra adulti consenzienti, che viene cosi riconosciuta come professione, come già avviene in altri paesi come la Germania, sarebbe quindi possibile stipulare dei contratti, e allo stesso modo le prostitute avrebbero diritto a tutto ciò che ne consegue, come l’assicurazione sanitaria, il sussidio di disoccupazione e la pensione. Maggiori controlli sanitari che sarebbero obbligatori, permetterebbero anche maggior sicurezza per gli stessi clienti, evitando così' il proliferarsi di malattie dovute a rapporti sessuali. Quello della prostituzione non è' un fenomeno debellabile, ed è' per questo che la soluzione migliore e' sicuramente quella di gestirlo senza paura di tabù, in nome di una economia e sicurezza che ne trarrebbero grande vantaggio.
G.M.
venerdì 14 giugno 2013
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