Se ormai la situazione in
Italia per milioni di cittadini è sempre più grave a causa della crisi creata
ad arte che ha portato sul lastrico molte famiglie, sicuramente ancora più
grave è la situazione che sta coinvolgendo Israeliani e Palestinesi.
In questi territori
sembra ormai esserci una guerra senza tregua e mentre in Europa si decide chi
sarà il nuovo Presidente, in Francia si gettano le vesti per lo scandalo che ha
coinvolto Sarkozy e in Italia si litiga sulle riforme c’è chi ogni giorno muore
non per la fame come accade in molti Paesi africani ma a causa di una guerra
che ha origini lontane nella storia e a cui nessun sembra voler porre la parola
fine.
Quello che notiamo è che
mentre giorno dopo giorno leggiamo le notizie di atti di forza nei quali solo
negli gli ultimi giorni sono morti tre ragazzi israeliani rapiti e uccisi
barbaramente da Hamas, al quale ha fatto seguito poi l’omicidio di un giovane
palestinese ucciso in segno di ritorsione, nessuno interviene se non a parole.
Forse l’America di Obama
ha più interessi in interventi come quelli che riguardano l’Ucraina o altri
Paesi del medio oriente dove il petrolio e altre questioni che riguardano da
vicino i finanzieri della massoneria deviata sono di loro interesse?
Fatto sta che la guerra
prosegue e che abbia ragione Israele o la Palestina poco conta, ciò che
dovrebbe aprire gli occhi al mondo sono le vittime, cittadini come noi che hanno
avuto però la sfortuna di nascere in quei territori martoriati dalla volontà
altrui che li ha portati in molti casi anche ad odiarsi senza a volte saperne
il motivo, o meglio forse qualcuno ha voluto che tutto ciò accadesse e sempre
quel qualcuno vuole che gli scontri proseguano.
E’ brutto da dire, ma
anche la macchina della guerra ha un suo risvolto positivo, quello economico
che va a rifocillare le fila di chi con le armi ci vive e si arricchisce. Una
piccola utopia: Se nessuno vendesse più armi tanto agli israeliani quanto ai
palestinesi, cosa accadrebbe?
G.M.
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