Niente da
fare per l’Italia, l’Europa non allenta la sua morsa letale e continua a
chiedere riforme e un veloce rientro dai debiti.
Quasi si
trattasse di una bomba ad orologeria, nello stesso giorno in cui si rinsalda
grazie all’assoluzione di Silvio Berlusconi il patto sulle riforme con Renzi,
dall’Europa il nuovo commissario per gli Affari economici e monetari, il
finlandese Jyrki Katainen, tuona: «Discutere di una maggiore flessibilità
nell’interpretazione del Patto di Stabilità è pericoloso, è un dibattito
sbagliato» e «per l’Italia è più importante varare finalmente le importanti
riforme» promesse dagli ultimi governi.
Niente giri
di parole per dire che l’Italia deve rimboccarsi le maniche e pensare in
maniera seria a come uscire da questa situazione di crisi economica che rischia
di far aumentare i debito pubblico e deve secondo il commissario per gli affari
economici e monetari «evitare qualsiasi ipotesi sulla possibilità di trovare un
modo creativo per eludere» il Patto.
Dall’Europa
arriva anche una bacchettata su come le riforme vengono messe in atto nel
nostro Paese sottolineando che «Le medicine fanno bene solo se vengono assunte»
e che la ricetta per uno stimolo dell’economia non deve passare sicuramente,
come proposto dall’Italia attraverso una crescita del debito, ma attraverso il
miglioramento della competitività.
Che dire,
sembrerebbe proprio che nulla di quello che è stato fatto finora anche dai
governi precedenti sia stato portato avanti nel modo corretto secondo l’Europa
e che nel nostro Paese le parole siano tante e i fatti troppo pochi o meglio
che la volontà di applicare quanto approvato fino ad ora sia veramente scarsa.
Che forse in questo caso abbiano ragione?
Redazione Esteri
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