E' passato il testo base sulla riforma del Senato in Commissione
Affari costituzionali solo grazie all'intervento dei Berlusconiani dopo che la
maggioranza si è' spaccata.
Con pochi voti di scarto, 17 a 10, Renzi ancora una volta si è'
salvato in corner dove decisivi sono stati i voti di Forza Italia e ancora una volta
sembra essere tuonato in maniera forte l'ammonimento di parte del suo partito
che potrebbe come in questo caso tendere trappole ovunque sulla strada delle
Riforme.
Il testo base approvato, diverge da quello uscito dal Consiglio
de Ministri, in quanto prevede la soppressione dei senatori a vita e stabilisce
oltre ad un elenco delle materie di competenze statali, un elenco di
materie di competenza esclusiva delle Regioni e fra queste: il governo del
territorio e l'urbanistica, le infrastrutture del territorio regionale, la
promozione dello sviluppo economico locale, scientifico e tecnologico nei
diversi settori, turismo di ambito regionale, tutela della salute e organizzazione
dei servizi sanitari, organizzazione dei servizi scolastici e ordinamento
degli enti di area vasta.
La tensione era talmente alta in Commissione che è nato durante
la discussione un vero e proprio giallo per il quale addirittura c'era chi
affermava che il ministro Maria
Elena Boschi fosse sul punto di dimettersi come forma di "minaccia"
ai membri del Pd nella commissione diretta da Anna Finocchiaro per obbligarli a
prendere come testo-base per la discussione il ddl
approvato dal Consiglio dei ministri.
E se immediate sono arrivate le smentite da parte del ministro
Boschi, certo e' che tutto il Pd e' in subbuglio e questo rischia di far cadere
non solo il provvedimento ma anche lo stesso Renzi e il Governo.
Redazione Roma
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