In questi giorni scopriamo che nel contesto della discussione sul
famoso Jobs Act di Renzi c’è anche chi propone la detassazione degli inoccupati
e dei disoccupati.
A ricordarne la presenza e l’utilità è il capogruppo di Forza Italia in
commissione Lavoro, Alessandra Mussolini, che presentando l’iniziativa che era
già stata annunciata dall'ex Cavaliere, sottolinea con ironia che «La prima
firma all'emendamento per la detassazione degli inoccupati e disoccupati sarà
quella di Silvio Berlusconi. Mica vorranno censurarlo anche qua?».
Secondo gli esponenti di Forza Italia il testo che è stato
approvato a Montecitorio sul decreto lavoro si è “fornerizzato”, e vi
sarebbero ancora delle modifiche che potrebbero essere apportate affinché i
giovani e non solo possano entrare nel mondo del lavoro. Su queste motivazioni
si baserebbero le motivazioni con le quali gli esponenti azzurri starebbero
cercando l’appoggio su questi emendamenti anche da parte del Ncd ricordando ad
Alfano che: «Sarebbe incoerente da parte di Sacconi, che si è battuto per
l’apprendistato e per allargare il mondo del lavoro, avere una posizione
contraria ai nostri emendamenti».
Si tratterebbe quindi di una rivisitazione che potrebbe avvenire
nel passaggio al Senato, per la quale i forzisti si dicono pronti a discuterne
nel merito poiché non vanno tutelati «solo i lavoratori-panda, quelli che le
garanzie le hanno già» e affermando in cambio di essere pronti ad accogliere la
“proposta Ichino” sulla creazione di un “terzo contratto” a tempo indeterminato
(con norme più flessibili per i primi tre anni).
Sostenitori di questo nuovo interscambio di idee e progetti
sembrano essere gli uomini di Alfano mentre il Pd anti-Renzi sembra essere
molto scettico e impaurito all'idea di un nuovo accordo con Berlusconi anche
sul tema del lavoro.
Chissà se si tratta solo di una trovata elettorale o se realmente
si metterà poi in pratica questo nuovo ‘do ut des’ che permetterà anche ai meno
fortunati di riuscire ad arrivare a fine mese.
M.G.
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