Il primo a presentarsi in sala stampa era mister Colombo, particolarmente soddisfatto della prova dei suoi ragazzi: "Missione compiuta - ha esordito - anche se restano solo due partite da giocare. E' vero che oggi non eravamo concentrati come a Chiavari, ma teniamo presente che abbiamo sconfitto una buona squadra che mi ha sorpreso per l'atteggiamento che ha tenuto sopratutto nella parte iniziale, visto che ci ha aspettato rendendosi pericolosa nelle ripartenze. Nella ripresa si sono aperti un po' più gli spazi e siamo riusciti a colpirli, pur costruendo meno che in passato. Non era facile, anche perché non è la prima volta che questo campo non ci permette di gestire bene lo sviluppo del gioco. E' stata una vittoria di maturità e sono particolarmente soddisfatto del rendimento dei nostri giovani che hanno tenuto testa molto bene a giocatori come Marsura e Miracoli. Non ci saranno cali di concentrazione nelle prossime due gare che ci restano. L'unico appunto che posso muovere - ha poi concluso - ai miei ragazzi e' l'essere stati un po' troppo lunghi nella ripresa, quando abbiamo accusato la stanchezza a causa del caldo e dello sforzo profuso nella parte iniziale della gara. Ma ripeto oggi non mi va di rimproverare niente ai ragazzi, pur nella consapevolezza che possiamo ancora migliorare ed abbiamo le potenzialità per farlo".
Per Serafini invece il gol vittoria assume un carattere particolare, essendo lui bresciano doc, anche se ha preferito soffermarsi sull'ottima prova fornita dai suoi più giovani compagni di squadra: "Sono riuscito a sfruttare al meglio l'unica occasione - ha affermato il navigato bomber - che mi si è presentata ed ho dovuto calciarla per ben tre volte, prima di poter esultare. Devo fare i miei complimenti a questo gruppo di ragazzi che sta provando ad emergere in una Lega Pro che l'anno prossimo non sarà per tutti. Spero che questo processo di crescita continui anche nei prossimi anni. Ho fatto un gol alla Feralpi - rispondendo a chi gli faceva notare il particolare di aver realizzato una rete decisiva ad una formazione bresciana - che ci permette di superare in classifica anche l'altra bresciana che ci precedeva in classifica, ovvero il Lumezzane".
Comprensibilmente deluso era invece l'allenatore dei gardesani Scienza, che recriminava sulle occasioni non sfruttate del primo tempo. "Non ho molto da rimproverare ai miei ragazzi - ha esordito - e sapevamo che era difficile perché la Pro Patria in casa sa farsi rispettare. Peccato per il primo tempo in cui abbiamo avuto due buone occasioni con Marsura e Miracoli, mentre nella ripresa siamo calati nell'intensità pur non concedendo nulla. Peccato per quel gol che era evitabilissimo, ma Serafini in queste azioni e' un maestro concretizzando l'unica azione che hanno costruito. Dopo le schermaglie della prima ora di gioco, sapevo che la gara poteva essere decisa da un episodio. E purtroppo così e' stato, perché abbiamo pagato a carissimo prezzo un errore difensivo. A volte non paghi, stavolta non è stato così. Abbiamo migliorato tantissimo dietro in questo girone di ritorno, ma evidentemente ancora non basta. Le speranze di agganciare i play-off si sono ridotte al lumicino, però abbiamo il dovere di provarci fino alla fine perché Venezia ed AlbinoLeffe hanno perso una grossa chance di allungare. I ragazzi ci devono credere e se non ce la faranno, non dovranno viverlo come un fallimento. La Pro Patria ha messo in mostra tanti giovani interessanti e per le vicende societarie che l'hanno accompagnata - ha terminato - meriterà sempre il mio rispetto".
Vicende societarie sempre al centro dell'attenzione e dei discorsi e che lasciano ancora aperti pesanti interrogativi sul futuro di questa società che rischia purtroppo di non disputare la prossima Lega Pro così come ha fatto chiaramente intendere il presidente Vavassori che ha "smentito l'esistenza di una trattativa per la cessione della società", scagliandosi contro chi "diffonde voci false e tendenziose" e confermando che "questo sarà il mio ultimo anno alla guida della Pro Patria, e mi auspico di riuscire a cedere questa società perché rischiamo di buttare al vento tre anni di ottimo lavoro, culminati con la vittoria di due campionati e la costruzione di una squadra formata quasi esclusivamente da giovani del vivaio".
Poi la bordata rivolta anche alle istituzioni che in questi anni non sono mai state di grande aiuto al sodalizio di Via Ca' Bianca: "Non ho mai chiesto - ha attaccato - licenze per centri commerciali, ma solo strutture su cui far allenare Serafini ed i ragazzi che formano questo gruppo che non ha nulla da invidiare alle altre squadre. Quando arrivai tre anni fa, annunciai che sarei stato di passaggio senza ricevere quasi niente da questa città. E' facile dire che la Pro Patria e' patrimonio della città, ma cosa sta facendo in concreto la città di Busto Arsizio per la sua squadra di calcio? Si consideri che ciò che chiedo non sono certo i 2 milioni di Euro voluti dal presidente del Pavia per acquisire la sua società o i 2,4 che a Vicenza sono riusciti a raggranellare in appena 8-10 giorni per costruire ex novo una squadra competitiva. A me ne basterebbero anche molti di meno sotto forma di sponsorizzazioni per fare i play-off per la serie A! In caso di cessione rinuncio volentieri a dei soldi, e questo è giusto che si sappia. Se non dovessi vedere la Pro Patria iscritta al prossimo campionato, per me sarebbe una cosa che mi provocherebbe profondo dispiacere. In presenza di una sponsorizzazione importante, sono disposto a prendermi cura del settore giovanile".
Lo sfogo del patron biancoazzurro ha riguardato ciò che poteva essere e non è stato: "Il mio rammarico più grande e' il non essere riuscito a completare in maniera ben più importante questo ciclo, perché bastava veramente poco per rendere questa una squadra che potesse lottare addirittura per andare in serie B. Pensate a cosa potevamo diventare con giocatori come Marsura e Miracoli che - e potete domandarlo per avere una conferma in tal senso, al presidente della FeralpiSalo' - in passato ho anche richiesto. Sono irremovibile in questa scelta di lasciare tutto, anche se mi rendo conto che esiste il rischio concreto che l'anno prossimo la Pro Patria non riesca ad iscriversi neppure in serie D! Manca l'attaccamento del territorio che non vuole proteggere per nessuna ragione il patrimonio sportivo di questa città. Se vado via - ha poi concluso -, è perché evidentemente non sono gradito a qualcuno: sono stufo di continuare a sostenere economicamente una squadra di calcio, per poi beccarmi sempre e solo gli insulti!".
Francesco Montanino
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