Quelle che arrivano sembrano essere
settimane al cardiopalma per Renzi e il suo governo soprattutto al Senato in
vista della discussione sulla tanto discussa riforma del Senato.
A nulla infatti sembra essere servito
l’incontro tra Renzi e la sua opposizione interna al Pd considerando che
nonostante anche l’invito di Pierluigi
Bersani, Vannino
Chiti ha deciso di non
ritirare il suo disegno di legge sulle riforme
costituzionali rilanciando la sua iniziativa anche durante l’assemblea dei senatori del Pd.
Già da qui a pochi giorni il governo
potrebbe cosi iniziare ad incorrere nei primi problemi causati dal testo di
Chiti che verrà illustrato in commissione Affari costituzionali a Palazzo
Madama e di cui poi sarà la presidente Anna
Finocchiaro, al termine della discussione generale, a dover
ragionare e stilare un testo base sul quale lavoreranno i senatori.
Sembrerebbe che quello di Chiti sia in un
qualche modo la risposta diretta della minoranza del Pd a quel nuovo incontro
tenutosi da Renzi con l’ex Cavaliere, che proprio non è stato digerito per
l’ennesima volta. Il capogruppo del Pd al Senato cerca però di calmare le acque
sia per mantenere buoni i rapporti con Forza Italia che all’interno del Pd e
così tirando un colpo al cerchio ed uno alla botte spiega che “Chiti non
ritirerà la sua proposta che farà parte della discussione in Commissione. Poi
naturalmente verrà adottato un testo base e inizierà la fase degli
emendamenti”, ribadendo però che
diversamente da quanto chiede il ddl Chiti, la posizione del Pd è per “un nuovo
Senato che sia frutto di elezioni di secondo grado”.
La partita però nelle aule Parlamentari
si farà dura in quanto sul ddl Chiti sembrano convergere anche i voti non solo
di una parte del gruppo del Pd al Senato, ma anche di quelli del Movimento Cinque Stelle,
dei 14 ex M5s
fuoriusciti e perfino di una parte di
Forza Italia.
Sicuramente ne vedremo delle belle considerando
che la stessa relatrice, Anna Finocchiaro, da sempre anti renziana, per quanto
riguarda le alleanze e quindi le decisioni sul testo da approvare ha affermato:
“Il gioco delle alleanze è relativo, perché tenderò a portare in aula una
riforma largamente condivisa”.
G.M.
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