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domenica 20 aprile 2014

Più Cronaca - Il mistero degli ambasciatori super pensionati

Ambasciatori
Mentre noi cittadini continuiamo ad essere i bersagli preferiti dei nostri governanti che quando non sanno dove reperire le risorse necessarie per poter approvare riforme che vadano a favorire i loro interessi li sfilano dai nostri portafogli, c’è una classe dirigente che non è stata mai presa in considerazione e costa molto spesso più di quanto possiamo immaginare.

Stiamo parlando degli ambasciatori, in particolare quelli a riposo, che secondo la denuncia del sindacato Filp, è un’eletta cerchia di ambasciatori a riposo (si chiamano così, in quanto il titolo rimane fino alla morte) che somma una pensione d’oro, un buono stipendio condito da bonus a obiettivo, gettoni di presenza e rimborsi missione.

Secondo i dati in nostro possesso, facilmente reperibili, colui che detiene il titolo di più “fortunato”  è Giovanni Castellaneta, classe 1942, ex ambasciatore negli Usa, che dopo essere entrato alla Farnesina nel lontano ’67, prima cerca e trova protezione politica grazie a Gianni De Michelis e poi quando il vento gira diventa un fervente berlusconiano, è stato anche il  Consigliere diplomatico dell’ex Cavaliere. La sua storia e fortuna non finisce qui, perché quando il 1° ottobre 2009 va in pensione con un mensile di 11.822 euro lordi al mese, nello stesso giorno si  vede nominare anche presidente Sace, la società pubblica che si occupa di credito alle aziende italiane all’estero, si aggiungono così alla pensione d’oro anche altri 214 mila euro lordi l’anno.

Gli esempi che dimostrerebbero che sembra piovere sempre sul bagnato e sui soliti noti sarebbe lunghissimo e così noi vogliamo portarvi solo un altro esempio, quello di Leonardo Visconti di Modrone, rampollo 67enne della celebre casata nobiliare che ci mostra come si possono sperperare i soldi nostrani per errori voluti o forse per superficialità. Ebbene sì, il diplomatico dall’altisonante cognome a meno di un anno dal pensionamento  che vedrà giungere nelle sue tasche 9.996 euro al mese, ha ottenuto una consulenza per la “collaborazione predisposizione logistica e protocollare eventi per semestre presidenza italiana Ue”, incarico da 90.936 euro che si sarebbe forse potuto affidare a un diplomatico ancora in servizio a costo zero.

Quello che ci fa specie è che mentre noi continuiamo a stringere la cinghia anche in questo caso troviamo una folta schiera di diplomatici e quindi di politici, in pensione cui il ministero degli Esteri ha affidato consulenze che oltre a poter essere svolte a costo zero da ambasciatori in servizio sono anche spesso assai bizzarre come gli  incarichi per i Paesi del sub-continente indiano o per il coordinamento per l’Antartico.

Quando i nostri politici capiranno che è ora di smetterla di prenderci in giro e inizieranno seriamente a tagliare dove è necessario come gli stipendi inutili agli amici degli amici e ai soliti noti?




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