Mentre noi cittadini continuiamo ad
essere i bersagli preferiti dei nostri governanti che quando non sanno dove
reperire le risorse necessarie per poter approvare riforme che vadano a
favorire i loro interessi li sfilano dai nostri portafogli, c’è una classe
dirigente che non è stata mai presa in considerazione e costa molto spesso più
di quanto possiamo immaginare.
Stiamo parlando degli ambasciatori, in
particolare quelli a riposo, che secondo la denuncia del sindacato Filp, è un’eletta
cerchia di ambasciatori
a riposo
(si chiamano così, in quanto il titolo rimane fino alla morte) che somma una pensione d’oro,
un buono stipendio condito da bonus a obiettivo, gettoni di presenza e rimborsi
missione.
Secondo i dati in nostro possesso,
facilmente reperibili, colui che detiene il titolo di più “fortunato” è Giovanni
Castellaneta, classe 1942, ex ambasciatore negli Usa, che dopo
essere entrato alla Farnesina nel lontano ’67, prima cerca e trova protezione
politica grazie a Gianni
De Michelis e poi quando il vento gira diventa un fervente
berlusconiano, è stato anche il Consigliere diplomatico dell’ex Cavaliere. La
sua storia e fortuna non finisce qui, perché quando il 1° ottobre 2009 va in
pensione con un mensile di 11.822 euro lordi al mese, nello stesso giorno si vede nominare anche presidente Sace, la società pubblica
che si occupa di credito alle aziende italiane all’estero, si aggiungono così
alla pensione d’oro anche altri 214 mila euro lordi l’anno.
Gli esempi che dimostrerebbero che sembra
piovere sempre sul bagnato e sui soliti noti sarebbe lunghissimo e così noi
vogliamo portarvi solo un altro esempio, quello di Leonardo Visconti di Modrone,
rampollo 67enne della celebre casata nobiliare che ci mostra come si possono
sperperare i soldi nostrani per errori voluti o forse per superficialità.
Ebbene sì, il diplomatico dall’altisonante cognome a meno di un anno dal
pensionamento che vedrà giungere nelle
sue tasche 9.996 euro al mese, ha ottenuto una consulenza per la
“collaborazione predisposizione logistica e protocollare eventi per semestre
presidenza italiana Ue”, incarico da 90.936 euro che si sarebbe forse potuto
affidare a un diplomatico ancora in servizio a costo zero.
Quello che ci fa specie è che mentre noi
continuiamo a stringere la cinghia anche in questo caso troviamo una folta
schiera di diplomatici e quindi di politici, in pensione cui il ministero degli
Esteri ha affidato consulenze che oltre a poter essere svolte a costo zero da
ambasciatori in servizio sono anche spesso assai bizzarre come gli incarichi per i Paesi del sub-continente
indiano o per il coordinamento per l’Antartico.
Quando i nostri politici capiranno che è
ora di smetterla di prenderci in giro e inizieranno seriamente a tagliare dove
è necessario come gli stipendi inutili agli amici degli amici e ai soliti noti?
Posta un commento