Mentre proseguono a distanza i conflitti di opinione tra Russia ed Europa sulla legittimità del Referendum in Crimea, che è stato messo in discussione dagli stessi europei e americani, che lo considerano illegittimo, noi vogliamo riprendere uno stralcio delle dichiarazioni che ci sono state rilasciate dall'Ambasciatore Russo all’ONU, Alexey Komov proprio su questo argomento.
G: Il parlamento della Crimea è legittimo?
Alexey Komov: Per quanto riguarda la Crimea, il Parlamento è stato costituito nel 2010, nel dicembre 2010, se non ricordo male. Ci sono 100 parlamentari in rappresentanza di sei partiti politici. Dopo che il primo ministro precedente si è dimesso, il Parlamento di Crimea, nel rispetto della normativa e delle procedure esistenti ha eletto il nuovo primo ministro durante una sessione del Consiglio Supremo di Crimea. Lui è sicuramente legittimo. Hanno rispettato tutte le procedure previste dalla legge, non vi è una sola violazione. Tuttavia, quando qualche settimana fa un gruppo di uomini armati ha tentato di occupare l'edificio del Soviet Supremo di Crimea, questo ha causato la preoccupazione dei residenti locali. Sembrava come se qualcuno volesse applicare lo scenario di Kiev in Crimea e lanciare una serie di attacchi terroristici e causare il caos. Naturalmente, questo ha provocato grave preoccupazione tra i residenti locali. Ecco perché hanno creato comitati di autodifesa.
Queste dichiarazioni parlano chiaro e come ben si evince dalle spiegazioni dell’Ambasciatore, a differenza di quello che vorrebbero farci credere sia le autorità europee che quelle americane, non vi è alcun ostacolo perché anche la Crimea come il Kosovo possa dichiarare la propria indipendenza, a meno che, si nascondano dietro a queste ‘volontà’ motivi ben diversi che potrebbero forse riguardare gli interessi economici che verrebbero in questo caso prima della libertà di un Popolo di decidere del proprio futuro.
Oggi l'autodeterminazione dei popoli, oltre che essere enunciata tra i fini delle Nazioni Unite (art.1 dello statuto), è formalmente riconosciuta come diritto umano fondamentale dalle più importanti convenzioni giuridiche internazionali sui diritti umani e così recita:
1 - Tutti i popoli hanno il diritto di autodeterminazione. In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale. 2 - Per raggiungere i loro fini, tutti i popoli possono disporre liberamente delle proprie ricchezze e delle proprie risorse naturali senza pregiudizio degli obblighi derivanti dalla cooperazione economica internazionale, fondata sul principio del mutuo interesse, e dal diritto internazionale. In nessun caso un popolo può essere privato dei propri mezzi di sussistenza. 3 - Gli Stati parti del presente Patto, ivi compresi quelli che sono responsabili dell'amministrazione di territori non autonomi e di territori in amministrazione fiduciaria, debbono promuovere l'attuazione del diritto di Autodeterminazione dei Popoli e rispettare tale diritto, in conformità alle disposizioni dello statuto delle Nazioni Unite
Non ci resta che aspettare l’esito del Referendum e sperare che il riconoscimento del diritto di autodeterminazione non avvenga solo per alcuni ma per tutti i Popoli che chiedono la libertà di poter decidere liberamente della propria politica, sviluppo economico, sociale e culturale.
G.M.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Posta un commento