In un Paese civile si dovrebbe pagare per ciò che si consuma, ma in Italia è diverso, soprattutto per quanto riguarda l'argomento rifiuti. Non si tiene infatti conto in questo caso per le tasse pagate della produzione reale dei rifiuti prodotti e non viene neanche preso in considerazione il virtuosismo di chi fa la differenziata.
Ciò che nessuno dice e' che quasi un terzo delle tasse sull'immondizia, destinato allo Stato centrale, verrà speso per finanziare i Paesi che comprano i nostri rifiuti.
Oltre al danno la beffa perché i rifiuti che l'Italia esporta, non li vende ma li paga e i Paesi che li acquistano avendo impianti energetici che usano grandi quantità di rifiuti per produrre servizi, risparmiano petrolio e guadagnano grazie all'ignoranza nostrana.
E così un euro ogni tre pagati dai noi cittadini finiranno nelle tasche di olandesi, svedesi e austriaci, che risparmieranno grazie a noi il 20% sulle loro bollette.
La domanda nasce spontanea: perché tanti Paesi in Europa sono riusciti a trasformare un problema come quello dei rifiuti in una opportunità e noi continuiamo invece a chiudere gli occhi e a sborsare?
Che dietro ai rifiuti si nasconda una lobby che preferisce guadagnare in modo diverso?
Non sarebbe forse meglio fare una revisione complessiva della fiscalità, individuando situazioni da correggere, come quella sui rifiuti per evitare ulteriori sprechi di denaro pubblico, che come sempre cadono sul groppone degli ignari cittadini?
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