La guerra in Libia che
conseguenze potrebbe avere nel nostro Paese? La situazione si fa sempre più
calda tant'è che l'ambasciata d'Italia a Tripoli invita i connazionali a
lasciare "temporaneamente" questi territori.
Oltre a questo anche se in
pochi ne parlano l’Isis è ormai alle porte e forse la minaccia dell’attacco a
Roma ora sembra non essere più tanto irrealistica quando nelle parole del governo
italiano si legge una venatura di preoccupazione: "L'Italia è minacciata
dalla situazione in Libia, a 200 miglia marine di distanza" e ancor più
allarmanti le parole del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che spiega: “L'Italia
è pronta a combattere nel quadro della legalità internazionale, non possiamo
sottovalutare la minaccia, in una situazione che si sta deteriorando".
In realtà, si tratterebbe
di una guerra che implica, anche se nessuno lo vuole ammettere uno scontro di
civiltà in atto ormai da molto da tempo: quella occidentale e quella islamica.
Il problema reale è che tutti hanno sempre sottovalutato l’eventualità che il
Califfato potesse minacciare così da vicino l’Europa ed in particolare il
nostro Paese, così fragile e facilmente raggiungibile grazie anche alle maglie
larghe che permettono a chiunque o quasi di entrare in maniera indiscriminata.
In caso di guerra cosa
accadrebbe?
Gli immigrati giunti nel nostro Paese combatterebbero a fianco di
noi italiani o preferirebbero dar man forte al Califfato?
Quanti di noi
sarebbero in grado di prendere in mano delle armi per difendere la propria
famiglia?
L’esercito che abbiamo messo alla fame per risparmiare come potrebbe
difenderci?
Tante domande che forse sarebbe ora che ci ponessimo tutti, anche
quei pacifisti che in questo caso che decisione prenderebbero se vedessero la
propria madre sgozzata perché considerata infedele?
Sperando che questo non
accada, ricordiamo che forse quelle armi che sono servite all’Isis per
conquistare Sirte sono state comprate anche con quei 12 milioni che abbiamo
pagato per il riscatto delle due cooperanti.
Gli spunti di riflessione per
tutti coloro che durante la seduta in Aula hanno ben pensato di risolvere i
loro scontri politici a suon di sberloni sembrano essere molti.
Chissà se
decideranno di aprire gli occhi e vedere anche ciò che accade fuori dai Palazzi
dorati.
G.M
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