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martedì 6 gennaio 2015

Più Territorio - Spazi vuoti, la grande opportunità di Saronno







Spazi vuoti, la grande opportunità di Saronno


Ogni giorno passando per Saronno le vediamo ma sono lì da così tanto tempo che ormai fanno parte del paesaggio urbano e "non ci colpiscono più di tanto". Curiamo l’interno della nostra casa per renderla bella e accogliente ma se nel bel mezzo della nostra città ci sono rovine di edifici, aree abbandonate che solo la vegetazione spontanea riesce a stento a mascherare, la cosa ci interessa "fino ad un certo punto". 
In quelle aree generazioni di Saronnesi hanno speso anni della loro vita per produrre macchine e altri manufatti che hanno reso Saronno famosa nel mondo: si pensi solo alla CEMSA e alla Isotta Fraschini



Oggi quelle stesse aree sono tornate alla ribalta della cronaca non per lo sforzo di recuperarle ma solo per via dei Telos e almeno per questo va reso loro un merito. In un recente convegno tenutosi a Saronno dal titolo significativo “Riutilizziamo gli spazi vuoti anche a Saronno?si è parlato delle aree dismesse che “ sono tante e inutilizzate, mentre potrebbero diventare spazi culturali e di socialità, spazi per lavorare insieme, spazi per le attività artigianali e nuove produzioni. Il riuso temporaneo di queste aree potrebbe essere una soluzione e in altre città ci sono già molte esperienze realizzate “. 

La grande partecipazione ha inequivocabilmente confermato l’interesse dei cittadini a dare una risposta al problema nel più breve tempo possibile.

L’architetto Stefano Boeri del Politecnico di Milano ha svolto una analisi delle condizioni che negli ultimi decenni hanno prodotto l’abbandono di vaste aree industriali e di altri edifici sedi di imprese ed uffici.

Boeri ha proposto magistralmente una visione oggettiva e razionale di quanto è possibile progettare e fare per riqualificare e riportare a nuova vita gli spazi vuoti. 
La relazione dell’architetto Inti ha illustrato la grande varietà di soluzioni di riutilizzo possibili sulla base di progetti e realizzazioni fatte in altri paesi come l’Olanda

Le conclusioni del convegno sono a nostro parere le seguenti: cittadini e amministratori pubblici da anni si sono interessati al problema senza trovare soluzioni e anche per questo Saronno soffre di vaste aree di degrado e abbandono; per tradurre il problema in una opportunità serve una chiara e condivisa progettualità, una determinazione a negoziare instancabilmente con le proprietà delle aree interessate per arrivare all'indispensabile compromesso, tenendo presente il fondamentale esempio di altre realtà, non solo straniere. 


Il quartiere di Cassina Ferrara in questo contesto ha molto da aspettarsi, basti pensare all'area Cantoni.

Un primo passo verso la ricerca della soluzione è come sempre l’informazione trasparente e continua al cittadino e la partecipazione.

Poi, come sempre, serve la dedizione degli amministratori pubblici che vuol dire anche lo sforzo di uscire dalla realtà cittadina e ispirarsi al mondo che ci circonda.


Marco Fusè

Fonte: http://www.lariachetiraincassina.it/

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