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lunedì 26 gennaio 2015

Più Esteri - Nadiya Savchenko. “Strategia Propagandistica”


Nadiya Savchenko. “Strategia Propagandistica”
Il fil rouge che collega l’Ucraina e l’Azerbaijan

Mentre in Consiglio Comunale a Milano si discute di opere extra Expo e delle vie d'acqua, fuori c'è chi manifesta per chiedere la liberazione di una giovane ragazza che si trova nelle patrie galere in Russia.

Pochi ne parlano ma in Ucraina continua la lotta di coloro che chiedono la libertà di poter essere indipendenti. Ed è così che mentre si discute di tutto e nulla tra rinvii e sostituzioni di ordini del giorno, che la Comunità ucraina di Milano insieme ai milanesi manifestano per chiedere la liberazione di
Nadiya Savchenko (ex pilota delle Forze Armate Ucraine e ora deputato parlamentare ucraino) che si trova ingiustamente e illegalmente incarcerata in Russia anche se non vi è' alcuna prova tangibile che sia responsabile della morte di due giornalisti in Ucraina orientale.

Parlando con i manifestanti si scopre che il loro intento e' quello di chiedere aiuto all'Italia e agli altri Paesi Europei per far chiarezza sulla situazione liberando
Nadiya Savchenko e di chiedere anche che ci si prodighi per "portare Pace nel Paese". Purtroppo gli stessi cittadini ucraini ci raccontano che le notizie che giungono nel nostro Paese sono poche e a volte frammentarie e che nessuno spiega che "Questo attacco fa parte di una offensiva più vasta che mira da quasi un anno a distruggere e destabilizzare politicamente ed economicamente l'Ucraina, creando un unico territorio che va dalla Crimea a Kharkiv, instaurando così una Repubblica fantoccio".

Per i manifestanti la delicata vicenda che vede coinvolta
Nadiya Savchenko, mostrerebbe al mondo ancora una volta "la solita strategia propagandistica di creare mostri mediatici con cui spaventare il popolo russo".
Una domanda ci giunge spontanea pensando ad un'altra situazione che coinvolge un territorio anch'esso Caucasico, l’Azerbaijan, dove la questione del Nagorno-Karabakh , che ha visto più volte Putin tenere un rapporto privilegiato con gli Armeni piuttosto che con gli Azeri, che per legge avrebbero diritto governativo in quel territorio occupato, se tutto questo, compresa la sua nuova scelta di diventare mediatore in questa questione, non sia stato creato a tavolino per facilitare il ricrearsi di un blocco sovietico che possa contrapporsi sia economicamente che militarmente agli Stati Uniti e all'Unione Europea, per generare una nuova potenza capace di influenzare gli equilibri geo-politici mondiali.
G.M.

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