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lunedì 10 novembre 2014

Più Politica - Tutto il mondo è Paese: da Salvini a Shahbaz Guliyev



In questi giorni risulta sempre più chiaro agli occhi dei cittadini il ruolo dei media e dei poteri forti nella descrizione o mistificazione di quelle che sono le notizie che coinvolgono il nostro Paese e non solo. 
A secondo della fonte che si prende in considerazione, che può essere più o meno vicina ad una fazione politica, una stessa vicenda può essere analizzata in maniera assai differente e se quando si tratta di un fatto come quello che ha visto coinvolto il leader della Lega Nord Salvini, aggredito da un gruppo di facinorosi che secondo una parte delle istituzioni, nonostante abbiano deplorato questi atti, hanno incolpato il leader del Carroccio di aver cercato di farsi pubblicità, esistono nel mondo casi ancor più gravi che hanno visto la morte e l’arresto di cittadini accusati ingiustamente di essere dei sabotatori. Come si sa i media e la politica hanno da sempre un rapporto stretto, ma questo può portare in casi di conflitti come quello del Nagorno-Karabakh, Regione dell’Azerbaijan, sotto occupazione da parte delle forze militari armene dal 1993, a processare per motivi etnici camuffati sotto altre sembianze, cittadini della fazione opposta, quelli della Repubblica dell’Azerbaijan, come nel caso di Dilgam Askerov e Shahbaz Guliyev. I due cittadini azerbaigiani, come si legge in una nota dell’Ambasciata “secondo i media armeni sarebbero stati membri, insieme a Hasan Hasanov, di un “gruppo di sabotatori” catturato dalle forze militari armene a Kelbajar, distretto dell’Azerbaigian sotto occupazione armena”.

La realtà, secondo fonti interne dell’Ambasciata sarebbe ben diversa da quanto diffuso dalle fonti armene, in quanto “i tre civili sono stati catturati mentre, pacificamente, visitavano il villaggio di Shaplar, città natale di uno di loro. Hasan Hasanov è stato ucciso, in circostanze ancora da chiarire, mentre Askerov e Shahbaz sono stati catturati. Dilgam Askerov - ribadiscono - era solito tornare nella sua città di origine, e postare video di questi viaggi su you tube”.

Nulla a che fare con attività sovversive, ma solo il desiderio, comune a tutti i profughi che a causa dell’occupazione armena hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni, di tornare di tanto in tanto nelle loro terre a visitare le tombe dei propri cari.

Ed è così che i media e i poteri forti decidono che nel caso di Salvini la notizia deve essere il più possibile taciuta e resa inoffensiva facendo credere che si tratti di una trovata pubblicitaria dello stesso leader del Carroccio che sta ottenendo risultati in termini elettorali eccellenti e per quanto riguarda gli ostaggi azeri nascondendo quella triste verità che riguarda tutti quei profughi che ancora attendono che questa invasione che ha portato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ad adottare la Risoluzione n. 822, la prima di una serie, in cui è stato riaffermato il rispetto per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Azerbaigian venga rispettata e fatta valere.
Spesso la libertà muore dove nasce quel falso buonismo che non facendo rispettare la legge internazionale e le regole, non permette ad un qualsiasi Salvini o Shahbaz Guliyev di visitare la propria terra e testimoniare quanto sta accadendo…



Giulia Macchi


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