Tra Tempo e Spazio
La vista remota richiede
delle astute osservazioni, un’abilità che poche persone mostrano nella vita
quotidiana.
Ogni addestramento alla
vista remota, perciò, migliora l’abilità di ottenere osservazioni sempre più
“oggettive” anche in operazioni “normali”.
La maggior parte della
gente presuppone di vedere in un modo “tridimensionale” (vista-3D) e si offende
facilmente quando viene loro suggerito che, in realtà, potrebbero vedere solo
in due dimensioni (2D) … e che potrebbe non essere consapevole delle proprie
astrazioni personali che conducevano a una vista in 2 1/2D usando le
prospettive dei punti di vista.
I veramente pochi che
possono veramente vedere in 3D non usano questa vista in ogni momento e spesso
si riferiscono ad essa come “vista olografica”. E’ un modo completamente
diverso di “vedere lo spazio” o di “percepire le strutture”.
Il “Filo Diretto con la
Percezione Remota” può improvvisamente e inaspettatamente accendere la “vista
olografica”, mandando l’osservatore fuori dal suo obiettivo.
Per essere pronti a questa
possibilità e a causa del divertimento e illuminazione che la vista olografica
offre, vengono qui presentati i seguenti esercizi:
Esercizio #5a: Per prima cosa, renditi conto del “normale” modo
di vedere restando all’esterno nella natura in una località che ha un ambiente
distinto come una collina o una montagna. Tra l’osservatore e lo sfondo ci
dovrebbe essere un albero o un altro oggetto stretto e alto. Ora, sposta la tua
testa parallelamente all’allineamento albero/sfondo senza girare gli occhi. La
forma dell’albero dovrebbe muoversi come un’immagine distinta e separata sopra
lo sfondo della montagna.
Questo esercizio causa la
consapevolezza della vista 2D e in qualche occasione può di già accendere la
vista 3D.
Esercizio #5b: Cerca qualche grande edificio, strade distanti o
altri oggetti che si estendono lontano dal tuo attuale punto di vista. Nota gli
esatti angoli che la vista
prospettica sta formando. Si dovrebbe essere consapevoli di più angoli
possibili allo stesso tempo. L’immagine può di colpo sviluppare una maggiore profondità
senza l’intenzione dell’osservatore. Per lo scopo di questo esercizio, dovrebbe
essere mantenuta la consapevolezza degli angoli presenti nell’immagine, senza
d’altra parte preoccuparsi delle altre cose che si accendono. Questa è
consapevolezza in 2 1/2D che può anche accendere la vista olografica.
Esercizio #5c: L’unico scopo di questo esercizio è di accendere
la vista olografica (3D). Nel corso di questo esercizio, l’osservatore può
esteriorizzarsi dal suo corpo, qualche volta con piene percezioni. Una vista da
esteriorizzati con piene percezioni diventa ovviamente la perfetta esperienza
di “Vista Remota” quando l’attuale punto di vista viene spostato lontano dal
corpo dell’osservatore. Questo è ancora un modo differente di Percezione
Remota.
Prendi una scatola di
dimensioni medio-piccole, come una scatola da scarpe di cartone o una scatola
per sigari di legno e mettila aperta a 1 o 2 metri di distanza dagli occhi. Si
dovrebbe essere in grado di vedere chiaramente il fondo della scatola. Ora,
cerca di vedere SOLO i due angoli più lontani della scatola. In un certo senso,
questo è un esercizio per i “punti di vista multipli”: l’osservatore si
concentra su due differenti oggetti simultaneamente.
Non appena si accende la
vista olografica, di solito l’osservatore abbandona i punti di vista multipli
dei due angoli. Dopo un po’, anche la vista olografica sparirà. Lo scopo
dell’esercizio è di CONOSCERE la percezione della vista olografica e di come in
futuro accenderla al volere in qualsiasi momento.
Le dimensioni della
scatola sono convenienti solo per scopi iniziali. Possono essere usati anche
gli angoli in alto della stanza in cui ci si trova, ovviamente.
Tutto quel che fornisce
uno “spazio vuoto” tra i bordi funziona. La vera sensazione della vista 3D non
può venir facilmente descritta e non ci voglio neppure provare. Vedere per
credere!
Ora, questo è tutto bello
ed eccitante, ma perché la vista 3D dovrebbe mandar fuori pista un Osservatore
Remoto?
Nella Vista Olografica,
possono sovrapporsi domini di percezione. Si potrebbero letteralmente vedere
Esseri attualmente senza un corpo (tradizionalmente chiamati “fantasmi”) sullo
sfondo della scena “reale” che si sta osservando. E può diventare difficile
separare completamente i domini di percezione.
Si è già detto che
l’esplorazione durante la seduta di Vista Remota può accendere la modalità di
vista 3D.
Qui c’è un esempio di come
potrebbe accadere: in una delle sedute di “Ricerca nella Vista Remota” si è messa
in una scatola una carta presa da un mazzo di comuni carte da gioco.
In che modo un Osservatore
del Filo Diretta dovrebbe approcciarsi a questo oggetto?
Presupponiamo che
l’osservatore si connetta con l’obiettivo, forse con l’iniziale aiuto della
strategia di Far Sight di usare le
coordinate.
L’osservatore “diretto” ha
bisogno di un po’ di luce, che si tratti anche di luce residua, specialmente perché
ci sono coinvolti dei colori artificiali (l’immagine sulla carta).
L’optimum sarebbe di porre due o più oggetti conosciuti
direttamente vicino alla carta. Questi oggetti dovrebbero essere una
combinazione improbabile, come una mela e una pila stilo AA esausta, una vicina
all’altra.
Per motivi di verifica e
per escludere un trucco da parte di un altro lettore, si dovrebbe mettere un
oggetto sconosciuto di pari dimensioni e di forma semplice, vicino alla carta,
la mela e la pila.
Diciamo che l’osservatore
“atterri” sul lato destro più corto della carta (non stiamo ancora sfrecciando
fuori per avere una più ampia prospettiva, perché ciò richiede maestria con un
piccolo focus!). L’osservatore può percepire il margine e lavorare intorno alla
carta, stabilendo un punto d’ancoraggio ad ogni svolta.
Per stabilire le
appropriate dimensioni e l’appropriata geometria spaziale, i risultanti punti
di ancoraggio devono venir comparati. Ma questo può risultare esattamente nello
stesso raggruppamento di cose che abbiamo incontrato nell’esercizio #5c! Se
l’osservatore ora accende la vista olografica, il focus verrà perso e
l’osservatore verrebbe facilmente buttato fuori dalla particolare
configurazione spazio-temporale che stava osservando.
Lo stesso è vero per altri
domini e per livelli più vasti. Il guardare SOLO due stelle allo stesso tempo
(non lo spazio di mezzo) aprirà una visione dello Spazio Esterno.
Tornando alla “Ricerca”: una
volta che è conosciuta la dimensione della carta, l’osservatore può iniziare a
percepire la superficie della carta. Se è un 10 di Cuori, l’osservatore
potrebbe riconoscere dai margini del colore la forma di ognuno dei cuori
stampati e poi stimare il numero di file (senza contarle, il che sarebbe usare
la mente analitica!).
Questo può sembrare
terribilmente complicato. All’osservatore sembra di dover tornare al punto di
partenza, per imparare a vedere e riconoscere le “cose” proprio come farebbe un
bambino, solo in modo differente.
L’innocente lettore può
voler trovare un modo per “vedere” cose a distanza esattamente nello stesso
modo in cui è ora abituato.
Ma questo lettore allo
stesso tempo sarà in difficoltà con lo spiegare come sta vedendo ora! E’ una profonda verità che di solito si vede solo quel che ci si
aspetta di vedere. Per scoprire l’inaspettato e svelare nuovi, sconosciuti
territori, si richiede una partenza da zero.
Ora, prima che ogni cosa
vada a posto, i prossimi capitoli avranno bisogno che ci si indirizzi per lo
meno ai seguenti punti:
- Navigazione per Punti di Riferimento,
- Sfrecciare Dentro e Fuori un Dominio di Percezione,
- Propulsione da Resistenza,
- “Principi dell’Osservazione Incrementale”.
State sintonizzati e
divertitevi!
(tutto questo è ancor di
più accadrà presto su Più News!)
Nota per il lettore
coscienzioso: il titolo di questo capitolo era “5 – Tra Tempo e Spazio”, ma il
tempo non è stato per niente menzionato! Domanda: “Come potreste applicare
l’esercizio della “apertura dello spazio” nel #5c al concetto di tempo?”. Si
troverà la risposta nel prossimo capitolo.
Myriamdrako
Posta un commento