Come sempre ci
troviamo ad affrontare un discorso che per molti potrebbe essere annoverato tra
quelle ‘storie’ che potrebbero essere segnalate tra i famosi ‘complotti’.
Che si tratti di
realtà o di fantasia sicuramente ci è sembrato poco casuale che proprio a pochi
giorni dall'inaugurazione dell’inizio dei lavori per la costruzione del gasdotto
Trans-Adriatic Pipeline (Tap) vi siano stati i primi attacchi verso la
Repubblica dell’Azerbaijan anche su giornali nazionali che fino ad oggi poco o
per nulla hanno parlato di questa zona euroasiatica. Il Tap porterà il gas
naturale dei giacimenti di Shah Deniz (Azerbaijan) in Europa attraverso la
Grecia, l'Albania e l'Italia e la vendita della Desfa, l'azienda pubblica greca
per la distribuzione del gas, alla compagnia statale della Repubblica dell’Azerbaijan
Socar, permetterà anche in Italia di avere finalmente una liberalizzazione
sulla fornitura di energia e quindi una maggiore concorrenza sul mercato che
permetterà un risparmio reale per le tasche dei cittadini. L’Azerbaijan, che
molti di voi si ricorderanno per la partita che ha disputato qualche settimana
fa con la nostra Nazionale, oggi risulta essere uno dei principali Paesi
emergenti che vede molte delle nostre aziende esportare prodotti con indotti molto
alti.
L’impressione che
abbiamo avuto dopo aver letto quelle strane agenzie nelle quali si leggeva di
una presunta "violazione dei diritti umani portata avanti dal presidente
dell'Azerbaigian Ilham Aliyev", è che qualcuno si sia accorto delle
potenzialità e delle risposte che potrebbe dare una Repubblica come questa non
solo per quanto riguarda il risparmio a livello economico derivante dal Tap e
quindi della perdita di danaro per le Lobby che fino ad ora hanno imperato
imponendo i propri esosi costi per tale fornitura, ma soprattutto il timore che
la nostra economia si possa risollevare anche grazie a queste opportunità che
vengono offerte alle nostre piccole e medie imprese che sempre più stanno
trovando un florido mercato a Baku.
E così a nostro
parere, chi ci vorrebbe vedere schiavi di una economia in depressione e
obbligati a vivere con una unica possibilità di forniture di energia, non
potendo combattere la Repubblica dell’Azerbaijan con i fatti, ha preferito
denigrarla se non addirittura cercare ‘violazioni’ inesistenti.
Questa è solo una
nostra riflessione. Un ultimo esempio: se esiste un solo panettiere, sarà lui a
decidere il prezzo del pane, e con grande probabilità si farà pagare per essere
l’unico, con un costo alto del suo prodotto. Ma se dovessero iniziare ad
esserci due panettieri, sicuramente il primo se vuole continuare a mantenere i
propri clienti, sarà costretto ad abbassare i prezzi per creare concorrenza.
Questo non potrebbe accadere anche nel nostro caso? Secondo voi chi ci
rimetterebbe con il Tap? Voi o le grandi lobby che fino ad oggi hanno avuto il
monopolio?
G.M.
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