ULTIME NOTIZIE

venerdì 22 agosto 2014

Più Territori - E.P.A.S.: Viaggio alla scoperta di Ovindoli




Come sempre il team di
 E.P.A.S. (European Paranormal Activity Society)  è alla ricerca di misteri da svelare e ricerche da portare a termine per scoprire la storia e le leggende di alcune città italiane. Questa settimana il Presidente provinciale di Monza e Brianza  e  membro internazionale dell’E.P.A.S., Angelo Locati, ci racconta la sua indagine e ricerca in un Comune, Ovindoli, in provincia dell’Aquila da cui dista 39 Km in posizione rialzata, situata nel cosiddetto Altopiano delle Rocche, in un territorio quasi completamente circondato dai rilievi dell' Appennino, le cui vette, raggiungono i 2487 metri con il Monte Velino.


Angelo Locati E.P.A.S. (European Paranormal Activity Society)
Grazie alle fotografie realizzate da Angelo, potremo ripercorrere insieme parte della storia di questo Comune e del suo Castello, come ci spiega il membro internazionale dell’E.P.A.S.: “ L' origine di Ovindoli è avvolta nel mistero. Molto probabilmente il primo nucleo si sviluppò intorno ad una torre o ad un castrum degli antichi Marsi, eretto a difesa di quell' importante varco verso i Vestini. L'antico castello Marso, insieme con quello di Rovere (dal latino Robur) conservò sempre la sua funzione grazie alla sua privilegiata posizione geografica”.

Secondo Pietro Antonio Corsignani vescovo di Venosa e noto storico della cittadina castellana e di tutta la Marsica vissuto a cavallo tra il 1600 e il 1700 riferisce, che nel "Pizzo di Ovindoli" venne alla luce un tempio antico con un sepolcro in pietra di buona fattura, annotando che andando verso Celano si vedevano diversi casali della gente di Ovindoli.


Ed è proprio qui infatti che ritroviamo, come ci mostra Angelo, alcuni resti di mura medievali e di un antico castello. Si tratta di un tipico fortificato italico delle popolazioni dei Marsi resosi protagonista anche di un rinvenimento molto interessante, quello della villa romana a S. Potito, che probabilmente appartenne a Lucio Vero e si dice anche frequentata dall'Imperatore Adriano per seguire i lavori del prosciugamento del Lago Fucino.

Il nucleo medievale, probabilmente sorto tra l'XI e il XIII secolo, si dislocò su uno sperone roccioso a controllo della sottostante valle che sfocia nel Fucino, in posizione di cerniera tra il Piano delle Rocche ed il fondovalle. Si strutturò con torre e mura fortificate di avvistamento, di cui permangono poche tracce, tra cui la porta di accesso al borgo con arco gotico, Porta Mutiati. Fu fortemente legato a Celano, tanto che nel 1222 il suo Conte Tommaso si rifugiò ad Ovindoli per difendersi da Federico II. Inoltre, nel 1279 il Conte di Celano Ruggero era signore anche dei castelli di Ovindoli e di S. Potito. Il castello di Ovindoli faceva parte del sistema difensivo di avvistamento del castello di Celano tramite la torre di S. Potito e di S. Iona.

Come ci mostra il membro internazionale dell’E.P.A.S, grazie alle sue fotografie, il Castello “sorgeva all'estremità dello scoglione seguendone l'andamento, sul lato Nord del muro di cinta esterno. A pianta poligonale, senza torrette agli angoli, con altre due cinture murarie interne, era una tipica costruzione feudale dell'Alto Medioevo costituita dal Mastio, con funzione di difesa e abitazione o residenza non abituale del feudatario. Era uno dei pochi castelli in muratura dell'epoca, tanto da prendere il nome proprio di "Castellum", perchè capace di stabilita' e durata”. 

Proseguendo nel suo racconto della storia del Castello di San Potito, ci spiega che “Nell'anno 1074, "Castellum Sancti Potiti" fu proprietà di Nerino del fu Bonomo e di suo cugino Bonomo di Erimanno, feudatari di stirpe longobarda. Passato nel 1079 completamente in possesso dell'Abbazia di S. Maria di Farfa, con l'annessa chiesa intitolata a San Potito, alla fine del secolo XI diveniva parte integrante e, nello stesso tempo, rocca di un Castello recinto, costruito ai suoi piedi, sul pendio occidentale del colle Antonino. Il 25 febbraio 1115, nella Bolla di Pasquale II al Vescovo dei Marsi Berardo e il 31 maggio 1188, nella Bolla di Clemente III al Vescovo dei Marsi, Eliano, era denominato ancora "Castellum", leggendosi nella prima: "Ecclesiam... Sancti Potiti, Sancti Nicolai in Castello". Il 5 ottobre 1273, chiamato "Sanctus Potitus", veniva riconsegnato da Re Carlo I D'Angio' al Conte Ruggero I de Celano dei Gran Conti dei Marsi, reintegrati della Contea, dopo cinquanta anni dallo spogliamento da parte di Federìco II di Svevia. Nel 1279 veniva denominato "Castrum Sancti Potitil', avendo ormai perso il toponimo proprio di "Castellum" ma comunque rimanendo un centro più fortificato di altri centri abitati”.


A livello fenomenologico ci viene inoltre spiegato che “Nel Vallone di Capo la Valle, a ridosso del Castello,si verificano tuttora in modo notevole fenomeni di luminosità rifratta e di trasparenza. Si potrebbe così forse richiamare alla mente la cura degli occhi di Lucio Vero.
Ma tutto questo non sarebbe stato sufficiente a motivare, di certo, la costruzione di una residenza estiva di epoca imperiale, sulla cresta di uno scoglione a strapiombo. I ruderi di fondazione che - secondo l'antica tradizione raccolta dagli storici marsi e l'opinione dei contemporanei - sarebbero appartenuti all'edificio della villa imperiale, non risultavano essere di epoca romana e tantomeno di epoca imperiale degli Antonini. Non sussistevano, a mio avviso, i requisiti di un Palatium degno di un imperatore o di qualsivoglia purpuratus romano. Non sarebbe stato piacevole, in realtà, in epoca di Pace romana, un soggiorno presso un manufatto di piccola estensione, meno di 1600 metri quadrati, con scarse comodità, non capace di una corte imperiale, situato a 1181 m. s. l. m., sulla cresta di uno scoglio scosceso e poco praticabile. Le paure e i timori dell'invasioni barbariche erano allora ancora molto lontane”.



Giulia Macchi


Più News - Magazine di Informazione

Più News - Testata giornalistica registrata presso Tribunale di Busto Arsizio n.01/2014 - Direttore Responsabile: Giulia Macchi. Per scrivere alla redazione, per una segnalazione o per un comunicato stampa, CLICCA QUI.

Posta un commento

 
Copyright © 2013 Più News - Magazine di informazione
Design by Studio Eremita 2.0| P.Iva 03919000616