Per la prima volta nella storia anche un
governo è costretto ad ammettere di aver compiuto un grosso errore e a farlo è
il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio .
D'altronde ormai era evidente a chiunque
che l’idea del bonus degli 80 euro in busta paga non era servito a nessuno se
non al premier per incassare un notevole consenso momentaneo in termini di voti
alle Europee. Ma che ad ammettere che questa manovra in termini economici per
il Paese fosse stata un vero e proprio fallimento non ci saremmo mai aspettati
che a farlo fosse un membro stesso del governo. Delrio infatti analizzando i
conti e accorgendosi che per le coperture finanziarie che dovrebbero renderlo
continuativo anche per il 2015 non si vede l’ombra, ha infatti sottolineato che:
"Pensavo che gli 80 euro avessero più effetto".
Ceto è che dopo queste affermazioni non
del tutto in linea con quelle di Renzi, che cerca invece di tranquillizzare i
cittadini, si fanno sempre più insistenti le voci di corridoio che danno
rapporti tesi se non tesissimi tra i due. Nelle scorse settimane si era
addirittura parlato di dimissioni del sottosegretario alla presidenza del
Consiglio che sarebbe prossimo alla candidatura in Emilia – Romagna, ma a
queste allusione e dissidi interni Delrio risponde: "Dobbiamo ragionare di
un arco di legislatura per arrivare al 2018 consegnando un Paese diverso. Nessuno
di noi è qui per vivacchiare".
Come sempre però su un punto il premier
e Delrio sembrano essere concordi: rassicurare i cittadini che non ci saranno
comunque nuovi prelievi dalle loro tasche. Peccato però che sembra quasi
impossibile che questo avvenga, perché quello che ci chiediamo è: se non ci
sono soldi in cassa e vogliono comunque continuare sulla strada ad esempio del
bonus in busta paga e di altre riforme che comporteranno spese, dove andranno a
reperire il danaro necessario?
Redazione Roma
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