Urla,
strepiti, fischietti e un ferito. Non è il resoconto di una partita di calcio
ma quanto si è potuto vedere in Aula a Palazzo Madama durante la discussione
sugli emendamenti alla riforma del Senato.
A creare
parapiglia alcuni esponenti della Lega Nord che tra le urla: “Libertà,
libertà”, l’uso di fischietti e l’esposizione di cartelli ha interrotto i lavori
tant'è che è dovuto intervenire anche il Presidente Grasso :«Non si esce di
casa con i fischietti avevate preparato tutto». Nel parapiglia generale, mentre
i commessi cercavano di raggiungere i banchi della Lega Nord è stata colpita
Laura Bianconi (Ncd) mentre il leghista Nunziante Consiglio, forse colto da un
calo di pressione, si è accasciato a terra.
Il risultato
finale è stato come sempre la sospensione dei lavori e la decisione presa in
merito dal Consiglio di presidenza sulla bagarre è stata quella di sanzionare i
senatori responsabili in quanto «Simili comportamenti non saranno più
consentiti».
Quel luogo
che dovrebbe essere deputato per la discussione democratica e seria di
argomenti che riguardano il futuro del Paese è diventato un comune luogo di
aggregazione dove chi la pensa diversamente invece che utilizzare la parola ha
preferito trascinare il tutto in una semplice bagarre dove come sempre a
rimetterci è stata quella parte del popolino che impotente non ha potuto che
assistere ad una delle pagine più deprecabili della storia della Repubblica.
C’è purtroppo
chi pensa che le parole urlate al vento possano portare risultati e che la
rabbia dimostrata ieri, sterile nella realtà dei fatti, possa portare nuovi
elettori. Quest’ultima considerazione purtroppo nella stragrande maggioranza
dei casi è vera, in quanto tutti combattano per non cambiare la propria
situazione attuale paurosi del futuro che potrebbe a loro dire portare ad un
ennesimo peggioramento.
Chissà quando
si capirà che la guerra tanto a parole quanto con i fatti non può che portare
come sempre alla distruzione e mai alla costruzione…
G.M.
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