Renzi prosegue a parole
nella sua lotta al cambiamento pronto ad attaccare chiunque sembra mettersi
sulla sua strada.
Ed è così che a gran voce, in
aria di elezioni, cerca di scaldare gli animi degli elettori rispondendo in
maniera piccata alle critiche che gli sono state mosse in questi giorni
soprattutto dai Sindacati, spiegando: "Siamo qui per cambiare
il Palazzo, non sarà un sindacato a bloccarci". Per il premier questo è un momento sul quale non si tratta sulle sue azioni di governo e
ricorda che i nemici, ovvero coloro che vorrebbero delle modifiche per quanto
riguarda almeno il decreto sul lavoro, sono quei "conservatori"
che "Sono nella palude, nell'establishment,
sono dovunque. Ma noi non arretriamo. Non basta cambiare il Senato o le
Regioni, ma se ci riusciamo avremo l'autorevolezza morale per cambiare gli
intoccabili".
Il problema però ora è capire
chi sono gli intoccabili e se realmente il premier avrà la volontà e la forza
per combattere quelli che noi invece chiamiamo 'poteri forti' che proprio non ne vogliono sentire parlare
di cambiare le loro abitudini perdendo i privilegi che negli anni si sono
consolidati a partire dalle banche che faranno di tutto pur di non dover sganciare
una lira. Altro tema che sembra aver fatto infuriare i Sindacati e non solo è
quello della riforma della pubblica amministrazione, di cui si parla da
trent'anni ma di cui non si riesce mai a venirne a capo e su questo però Renzi
sembra essere categorico almeno a parole: "Si confrontino e ci dicano le
loro idee, non abbiamo nessun problema ad ascoltarli, ma loro devono farsi un
esame di coscienza, devono cambiare, non devono mettere i bastoni tra le
ruote" e per quanto riguarda i tagli, alle Province, al Cnel, alle auto
blu e anche alle prefetture,
"che appartengono a un modello di Stato diverso da quello di oggi", il premier vuole proseguire e avverte: "Vince
chi molla per ultimo. Pensano di trascinarmi in un pantano ma a me non
interessa aver ragione, mi interessa riorganizzare lo Stato perché vedo lo
spazio economico, politico e culturale per fare dell'Italia la guida
d'Europa".
Chi vivrà vedrà, al momento ci
sembrano tante belle iniziative quelle che vorrebbero mettere in campo Renzi,
il nostro dubbio però è che come sempre sia uno specchietto per le allodole,
ovvero cercare di contenere la rabbia di noi cittadini con promesse false che
non verranno mai mantenute grazie alla volontà di quei poteri forti che oggi
Renzi dice di voler combattere.
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