Renzi in questi giorni decide di tornare
all'attacco di Berlusconi ed è pronto a farlo non con scontri frontali e
attacchi personali ma cercando di riconquistarsi una parte degli elettori con
nuovi regali.
Ebbene si dopo che l’ex Cavaliere ha lanciato
la campagna elettorale ‘più denti per tutti’ e l’aumento delle pensioni a 800/1000
euro al mese ora Renzi per non rimanere indietro, come se si trattasse di una
televendita dove vince chi la spara più grossa, dopo aver promesso il bonus
irpef di 80 euro per chi lavora e per i disoccupati, decide di estenderlo
"anche ai pensionati".
E così a pochi giorni dalle elezioni annuncia
che "Il bonus degli 80 euro in busta paga sarà mensile e per
sempre. Questa stessa cifra degli 80 euro arriverà ai pensionati
nel 2015", spiegando che non è stato possibile farlo in contemporanea
alla misura per le famiglie e che sostanzialmente "Le cifre economiche
sono le stesse che hanno riguardato le famiglie: se si prende mille euro
ne avranno mille e ottanta".
Peccato che al momento su queste promesse che
sanno tanto di contentino pre-elettorale ancora i tecnici del Senato stiano da
settimane parlando di "elementi critici" per quanto riguarda il
reperimento delle risorse necessarie. Ma si sa, in guerra e in amore è tutto
concesso anche qualche piccola bugia e azzardo come questo che rischia però di
andare ancora una volta a colpire tutti i cittadini indiscriminatamente con
aumenti di balzelli iniqui o tasse nuove di pacca.
Renzi, temendo una sonora sconfitta nonostante
stia cercando di recuperare terreno si lancia andare anche in una
previsione post-europee per cercare di blindare comunque il suo governo e spiega: "non è che il giorno dopo le elezioni
cambi il governo: queste sono elezioni per cambiare l’Europa", come
dire che al premier poco importa il risultato Europeo tanto da palazzo Chigi
non lo schioda più nessuno fino alle prossime elezioni politiche che speriamo,
ci permettano di decidere noi il nostro premier e che non ci venga imposto ancora
una volta dal Capo dello Stato.
Non ci resta che attendere lunedì per sapere
chi avrà vinto la sfida che ormai sembra basarsi su chi la spara più grossa e
non su chi promette ciò che poi manterrà per il bene dei cittadini e del Paese.
G.M.
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