Che fine ha fatto la Primavera?
La Primavera è arrivata ma in pochi sembrano essersene resi conto soprattutto grazie alle temperature che ricordano ancoro molto l’autunno se non in alcuni casi l’inverno. Quello che più allarma è che secondo i metereologi ci dovremmo aspettare una ennesima Primavera instabile, governata con grande probabilità anche ad aprile da un anticiclone sbilanciato verso ovest e verso nord che porterà aria fredda da nord-est, mantenendo così le temperature al di sotto della media e generando maltempo soprattutto sul medio Adriatico e sul meridione.
Ma la Primavera che Astronomicamente inizia con l'equinozio di primavera (il 20 o 21 marzo nell'emisfero nord, e il 22 o 23 settembre nell'emisfero sud), nell'antichità, soprattutto nelle culture pagane veniva festeggiata in quanto riconosciuta come periodo di rinnovamento e di fertilità e veniva rappresentata tramite l'allegoria del ritorno di Persefone alla madre Demetra dopo il suo soggiorno con Ade negli inferi.
In molte tradizioni la Primavera rappresenta l'avvento della vita e la resurrezione della natura dopo il lungo inverno e prevede cerimonie che comprendono riti che vanno ad onorare il ritorno del sole dopo il freddo dell'inverno, fatto di brevi ore di luce, neve e notti tempestose.
Tra le festività pagane dell'equinozio di primavera troviamo la "Festa degli alberi" legata al culto della divinità romana "Anna Perenna" e i Misteri Eleusini.
Anche all’estero in Paesi come l’Azerbaijan l’equinozio di Primavera ha un significato particolare tant’è che Novruz (festa di primavera) ) è una festa nazionale, che celebra il nuovo anno e l'arrivo della primavera. Si tratta di una tradizione che si perde nella notte dei tempi, tant’è che il popolo dell’Azerbaijan nonostante quando sotto il dominio dell'Unione Sovietica le era stata in alcuni casi proibita, continuarono a celebrarla in modo non ufficiale.
I tempi cambiano e così in Azerbaijan dopo la dichiarazione della propria indipendenza, oggi prosegue nella sua tradizione e Novruz è ritenuto un giorno festivo, tant’è che per legge dal 2006, i lavoratori ricevono cinque giorni liberi per tale festività.
G.M.
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