CAPITOLO 2
Se lo specchio nell’esercizio
del primo capitolo è stato mosso in un’altra località, può apparire di colpo
un’immagine per l’osservatore, per esempio un vaso.
Cosa accade se non c’è
alcun vaso nella località in cui lo specchio stava indicando? Cosa accade se in
quella esatta località c’era un cavallo? Sembrerebbe che il risultato del
vedere debba essere sbagliato! Giusto?
Falso! Qualsiasi cosa
l’osservatore veda, l’osservatore la sta vedendo!
Se l’osservatore vede
qualcosa di diverso da quello che le altre persone vedono, allora ci sono
diverse possibili spiegazioni a questa circostanza:
a) Le “altre” persone erano enormemente incorrette
nelle loro osservazioni, o stavano intenzionalmente cercando di invalidare la
percezione dell’osservatore;
b) E’ stato
visto un “vero” punto di vista di un oggetto esistente che è stato nascosto
agli altri osservatori (vedere la parabola “Il Cieco e l’Elefante” in
PNOHTEFTU che verrà pubblicata a breve);
c) L’osservatore
ha visto l’oggetto(i) nell’esatta località, ma era nel passato o nel futuro;
d) L’osservatore
ha visto l’oggetto(i) negli esatti (attuali) tempo e località, ma in un
Universo Parallelo;
e)
L’osservatore ha visto l’oggetto(i) negli esatti (attuali) tempo e
località, ma ha selezionato un differente dominio di percezione (spiegato nel
prossimo capitolo).
E’ concepibile ogni
combinazione delle suddette possibilità perché così accadono nella vita reale. Si
dovrebbero anche considerare i seguenti punti, che sono tutti accettati dalla
normale scienza “tradizionale”:
- Ogni spettatore
modifica gli eventi svelandoli correntemente, volontariamente o
involontariamente, solo semplicemente osservandoli.
Questo venne per primo
espresso dall’osservazione di Heisenberg, nel suo famoso “Principio
d’Indeterminazione”. Più di recente, gli scienziati della CalTech hanno
apparentemente modificato a distanza le caratteristiche di un raggio laser,
senza coinvolgere nessuna differita nel tempo. Questo risultato, se vero, è
attribuibile al “fenomeno dell’entanglement”, un’“azione che fa accapponare la
pelle a distanza” (Albert Einstein).
- Se 10 persone sono
testimoni di un incidente automobilistico, ci saranno 10 DIFFERENTI
rapporti su quel che è accaduto. Aggiungendo un osservatore a distanza,
questi alla stessa scena darà un undicesimo rapporto.
- Un tornado inizia con un micro-evento apparentemente insignificante. La nuova scienza della Teoria del Caos mostra, in maniera sorprendente, come le creazioni si rivelano dall’agitazione di un singolo elettrone. L’effetto che può risultare da anche una breve osservazione limitata nello spazio di una singola persona, può avere un drammatico impatto sugli eventi che seguono. In breve, “deve” fare la differenza anche chi (oltre l’osservatore a distanza) sta guardando un avvenimento.
Tutto questo può anche
accadere se, per cominciare, l’osservazione dell’osservatore era completamente
incorretta (il che è alquanto impossibile, come verrà dimostrato nel prossimo
capitolo sulla “Percezione Remota”).
Questo significa che la
prima regola dovrebbe essere di ottenere la sicurezza di accettare le proprie
percezioni per quel che sono: percezioni personali.
L’invalidazione della
propria percezione è una grave aggressione alla propria integrità personale.
Poiché nel passato a una persona le invalidazioni sono accadute innumerevoli
volte, è una buona idea costruire un certo livello di fiducia in se stessi
anche prima di iniziare con gli esercizi per la vista remota.
In ogni caso, quando
avviene una nuova invalidazione è vitale riuscire a capire cosa può essere
accaduto.
In aggiunta a tutto quanto
detto in precedenza, l’osservazione dell’osservatore può venir distorta se:
f)
L’osservatore ha visto un’immagine della sua memoria personale del
passato;
g) L’osservatore ha costruito
un’immagine invece di osservare cosa c’è là (ha fatto un mock-up);
h) L’osservatore ha visto un’immagine che QUALCUN
ALTRO, nello stesso o in un differente spazio/tempo, stava vedendo:
i)
L’osservatore ha percepito il ricordo di qualcun altro;
j)
L’osservatore ha percepito la creazione di un'immagine (il mock-up) di qualcun altro;
k) Tutto quel che è accaduto è successo in un
Universo Parallelo;
l) Tutto quel che è accaduto è successo in un
differente dominio di percezione.
Dopo che la fiducia nelle
proprie percezioni è stata restaurata a un livello accettabile, i fattori da f) a l) debbono venir minimizzati.
Mentre la vista remota, in
sé, è di poco interesse per la liberazione individuale, tutto quanto sopra, di
per sé, ha molto a che fare con essa.
Sembra ovvio che si
dovrebbe essere capaci di guardare attraverso e restare intoccati dalle invalidazioni
di ogni genere. E sembra anche essenziale che si diventi capaci di “vedere le
cose come sono” o, poiché questo in ultimo non è possibile, per lo meno
arrivare più vicino a una chiara percezione degli eventi che si rivelano.
Gautamo (il "Buddha")
reclamizzò le antiche tecniche di osservazione delle cose “per come sono” come
lo strumento più basilare per raggiungere la liberazione spirituale. “Guardare
attraverso” (Pali: vi-passana) è una pratica che di questi tempi sta trovando,
molto fortunatamente, un più vasto seguito.
La maggior parte degli
esperimenti sulla vista remota tenteranno di investigare su un evento
pseudo-statico, come l’esistenza e le modalità (colore, forma, etc.) di un vaso
in una stanza. Questi sono eventi pseudo-statici che sono inclini all’errore
perché la “realtà” non contiene eventi statici, ogni cosa è in un costante
fluire.
Al momento della vista
remota, una persona è in un più alto stato di consapevolezza. In tale stato,
una persona è drammaticamente più incline a vedere cose in un modo che è più
vicino alla “realtà”, ma che è nascosto alla mente “ordinaria”. Quest’ultima,
più spesso che mai, sta filtrando le percezioni esistenti in tal grado che
accadono astrazioni che non hanno niente a che fare con le vere
osservazioni della persona.
Nel “Piccolo Taccuino
Purpureo” (PNOHTEFTU), tutti gli
esercizi enfatizzano la dinamica del vedere come un accadere in un continuum,
piuttosto che saltare letteralmente alle conclusioni.
Per esempio, se
l’osservatore vede una linea curva, la percezione dovrebbe seguire la linea in
un modo continuo e senza interruzioni.
Diciamo che la linea
ritorni dove l’osservatore ha iniziato.
Invece di teorizzare
“questo è un cerchio”, l’osservatore viene incoraggiato a prendere la sequenza
delle percezioni come queste accadono e ad iniziare con l’esplorare nuove vie,
nuove opportunità, basate sul punto fisso della linea curva.
Il successo nell’imparare
una nuova abilità si ottiene attraverso ripetitive comparazioni del proprio
agire con i risultati emergenti.
Perciò, invece di balzare
alle stelle, è necessario addestrare le proprie abilità di vista remota in un
ambiente in cui sia possibile un’istantanea reazione e gratificazione.
Per questa ragione, il
secondo esercizio verrà ancora eseguito in vicinanza del proprio attuale corpo.
L’esercizio:
“Vedi quel che c’è di fronte a te usando parti del corpo oltre
che gli occhi. Cominciando dalla testa, seleziona parti del corpo in una
crescente distanza dai tuoi occhi fino a che puoi vedere attraverso ciascuna
delle tue dita dei piedi (ce ne dovrebbero essere dieci)”.
Come nota aggiuntiva, è
stato scientificamente dimostrato che il sistema nervoso del corpo può “ripercorrere”
e reinterpretare ogni genere di segnale. Per esempio, ci sono dispositivi che
vibrano sulla pelle in ogni punto del corpo e la persona può imparare a
“sentire” senza usare le orecchie. Allo stesso modo, c’è stato un primitivo, ma
efficace esperimento in cui un insieme di stimolatori meccanici sulle spalle di
un corpo umano poteva produrre la “visione” di un segnale che controllava gli
stimolatori. (Entrambi i fenomeni sembrano funzionare solo per persone che
hanno imparato a vedere o sentire presto nella vita). In breve, il
“ripercorrere” segnali nervosi è un fenomeno provato e originariamente indipendente
dalla “vista remota” come tale.
Questo esercizio ha un
sorprendente effetto collaterale. Ripulirà i cosiddetti “canali del prana” del
corpo. Come effetto collaterale di questo effetto collaterale, questo può
provocare un’apertura e una pulizia dei cosiddetti “chakra”, i principali nodi
di energia all’interno del corpo umano.
In breve, la sua
applicazione è in sé benefica, indipendentemente dal miglioramento delle
abilità nella vista remota. Il suo scopo principale qui è di perdere la
fissazione sugli occhi come “via” per le percezioni visive.
Il prossimo capitolo si
indirizza alle differenti sfere o domini della stessa percezione e inizierà con
un’avventura di esplorazione in una parte probabilmente inaspettata di questo
Universo.
Fino ad allora, felice
vista remota!
Myriamdrako
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