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venerdì 12 settembre 2014

Anima e Dintorni - Vista Remota - Prima parte

CAPITOLO 1

Chi dice che la via per la libertà spirituale debba essere una materia seria, spaventosa e tediosa?
La gioia della scoperta di sicuro giace alle radici di ogni vero progresso!
E cosa potrebbe meglio descrivere questa gioia di scoperta che lo spiare in giro per questo Universo senza il peso di doversi trascinare dietro un corpo umano?
Il discorso è sulla Vista Remota … un soggetto molto intrigante che porta una considerevole carica emozionale su tutti i livelli dell’esistenza umana. Come per tutti i più importanti paradigmi, la Vista Remota potrebbe venir presa proprio di per sé come un soggetto per costruire un Ponte verso l’Oltre.
L’Essere, una volta che riconosce la sua esistenza in sfere di emanazione che sono differenti, ma ancora connesse all’umana esperienza, inizieranno a guardare all’esterno naturalmente. Più le sue percezioni si diffondono all’esterno e pervadono il circostante ambiente del corpo a cui è stato precedentemente incatenato, più l’Essere stabilirà le sue libertà dal mondo e dai suoi fenomeni.
Perciò, gradualmente, l’Essere libera se stesso ottenendo una più vasta e ancor più dettagliata immagine del mondo.
Il termine “vista” potrebbe essere interpretato come il concentrarsi soltanto sugli aspetti visivi delle percezioni. Potrebbe giungere come una sorpresa, ma anche altre percezioni stanno diventando importanti e il detto “Vista Remota” può meglio catturare la varietà di sorprendenti percezioni che diventano disponibili dopo aver risolto l’ipnotica fissazione sul proprio corpo attuale.
Per di più, c’è una riconosciuta scuola di Vista Remota, Far Sight su http://www.farsight.org/, che lavora sul principio di “pacchetti guidati di informazioni” con l’obiettivo di ottenere dati segreti, un approccio a cui non si indirizza per niente PNOHTEFTU, poiché è assai limitato in termini di sviluppo della liberazione spirituale dell’Essere. Per evitare confusioni con tali tecniche indirette per l’ottenimento di informazioni, la serie di procedimenti introdotta in PNOHTEFTU verrà ufficialmente chiamata “Filo Diretto con la Percezione Remota” invece di “Vista Remota”.
Due terribili avvisi, ancora, prima che il divertimento inizi:
Ci si è sempre riferiti alla vista remota come essere un’abilità che sarebbe al di là delle possibilità della “media umana”. E’ assai di frequente un effetto collaterale della libertà spirituale e, come tale, può essere facilmente confusa con questa. Tuttavia, non è in alcun modo un’indicazione e neppure una misura, del raggiungimento della libertà spirituale individuale.
Al contrario, l’avere abilità che altri non hanno, può velocemente diventare una considerevole trappola per l’Essere. In particolare, può condurre a una crescente identificazione con un’emanazione di un Essere su un livello “superiore” di quello del corpo umano. Perciò, l’Essere può finire a temporeggiare a metà strada da “casa” e soprattutto cessare di sforzarsi di liberarsi.
Questa, probabilmente, è stata la ragione principale per la quale Gautamo Siddharta (ora conosciuto come il “Buddha”) rifiutò fermamente la ricerca di ogni tipo di abilità sovrannaturale (Pali: “siddhi”) come uno scopo in se stesso.
Secondariamente e più da un punto di vista vicino alla Terra, l’abilità di qualcuno di vedere cose molto distanti o poste lontano in luoghi segreti è meglio mantenerla un segreto ben protetto.
Gli umani compiono incredibili sforzi per nascondere cose agli altri e a se stessi. E nulla getta una mente umana in un più grande circuito paranoico, dell’incertezza circa la possibilità che qualcun altro scopra o meno tale cosa nascosta.
Di conseguenza, se qualcuno è stato sospettato di essere in grado di ottenere la conoscenza di cose nascoste, lui o lei possono essere certi di diventare il distinto punto focale dell’evidente furia dei propri simili umani che, giustamente o meno, percepiscono la minaccia che qualcuno dei loro sacri segreti possa venir svelato.
Ora, in quanto segue ci sono alcuni esercizi selezionati per causare o aumentare l’abilità del senso remoto. L’enfasi viene posta sulla rottura della fissazione sull’attuale corpo e i suoi organi. Il vero risultato è di secondaria importanza nel contesto di PNOHTEFTU, il “Piccolo Taccuino Purpureo Su Come Fuggire da Questo Universo”.
La pubblicazione di questi esercizi avrà cadenza settimanale, così da permettere una famigliarizzazione con ogni esercizio.
Qui c’è il primo esercizio, seguito dalle spiegazioni:
“Immagina uno specchio e vedi te stesso, nello specchio, mentre stai facendo qualsiasi cosa tu stia attualmente facendo”.
Può essere fatto ovunque e in ogni momento. Più sono i posti e più differenti sono le circostanze, meglio è.
L’angolo e la distanza dello specchio visualizzato può essere variato e ci si può giocare come si vuole. Come nota a lato, in genere non è una buona idea guardare in un vero specchio troppo a lungo, questo interiorizzerebbe ulteriormente una già esistente fissazione.
Questo esercizio, il “trucco dello specchio”, ha troppi benefici da elencare.
Il primo e più importare, è quello che porta a un diversivo sulla fissazione sul “proprio” corpo, e solo questo rende di gran valore il farlo.
Oltretutto, dà un interessante e immediata reazione nella vita quotidiana, sviluppando una varietà di auto-correzioni riguardo l’aspetto personale.
Apre anche la via a “punti di vista multipli”: mantenere nella propria mente numerose visioni di un avvenimento allo stesso tempo. Il “procedimento dei punti di vista multipli” è uno degli strumenti più potenti che esistano.
Guardare in uno specchio “automaticamente” produce il “modo di osservazione” (Castaneda la chiama la “forma che insegue”). Questo significa che spinge la persona a “guardare” quel che c’è là. Questo è in contrasto con il modo di operare predominante tra gli umani d’oggi, che consiste di “sognare” e inventare quel che loro pensano dovrebbe esserci invece di testimoniare quel che realmente c’è.
Lo specchio è un riflesso in 2D di un ambiente multidimensionale, rendendo più facile assimilare l’informazione come un’esperienza visiva.
La maggior parte della gente non vede che in “2 1/2D” e ancor meno vedono veramente in “3D”. L’ultima è qualcosa chiamata “vista olografica” e gli esercizi per causare questa esperienza veramente spettacolare verranno descritti in seguito.
Perciò, il ridurre un avvenimento a una normale immagine bidimensionale, filtra le sensazioni e percezioni aggiuntive che potrebbero soverchiare o distrarre nell’iniziale processo di osservazione.
Forse il più sorprendente risultato dell’occuparsi di vista remota è la riscoperta delle percezioni di cui, spesso, non si era in primo luogo consapevoli di avere. Densità, struttura, peso, temperatura e frequenze emozionali dei materiali, sono proprietà che improvvisamente e inaspettatamente vengono riscoperte.
C’è un incredibile mondo là fuori, veramente!
In poche parole e abbastanza ironicamente, il maggior ostacolo alla vista remota NON è l’abilità di osservare uno scenario lontano, ma la tendenza della mente umana a costruire un’immagine di quel che di solito si PENSA ci sia là fuori SENZA neppure guardarlo.
Questa tendenza a fare “dub-in” di un’immagine (aggiungere qualcosa che sembra sia successo, ma che in realtà non lo è) invece di percepire un avvenimento corrente così come si rivela, necessita di essere risolta.
Il suddetto esercizio fa fare grandi passi verso l’ottenimento della certezza di un’accurata osservazione attraverso un’immediata conferma e una reazione correttiva. E’ ancora delimitata dall’ambiente immediato. Ma come si può accuratamente osservare un evento a distanza se non si afferra lo scenario a portata di mano?
Il beneficio delle abilità di percepire a distanza conta sul tempo presente e trasferisce direttamente NEL tempo presente. In un certo senso, ogni “vista” è remota, tanto per cominciare e la “vista remota” è solo il cambiamento di alcuni dei parametri del set-up generale.
Il prossimo capitolo degli “Esercizi del Filo Diretto con la Percezione Remota” causerà una variazione della propria visione, probabilmente, nel più spiacevole luogo che si possa immaginare …
Nel frattempo, divertitevi col “trucco dello specchio”, e siate pronti a restare sorpresi!

 Myriamdrako

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