Per Renzi e
il suo governo sembrano essere tempi duri non solo per i dissidi interni ma
soprattutto per il mantenimento delle promesse fatte su parecchie riforme che
faticano ancora a vedere la luce.
Orami della
road map che era stata presentata da Renzi che sarebbe stata portata a termine
entro i 100 giorni poco o niente si è riuscito a intravedere e così per cercare
di riprendere fiato in un momento nel quale anche la riforma del Senato sembra
essere sempre più lontana dal suo compimento, il governo decide di fare una
riforma omnibus che passa anche dal Consiglio dei ministri che prevede tutto e
niente a partire dalla tanta discussa riforma dei dipendenti pubblici che
doveva essere una vera propria rivoluzione epocale per la macchina dello Stato
a nuove norme sull'anticorruzione per passare all'assegnazione di nuovi poteri
al commissario Raffaele Cantone.
Un documento
quindi in cui si è inserito un po' di tutto comprese nuove norme che riguardano
l’ambiente e l’agricoltura, un modo per accontentare almeno in parte il maggior
numero di cittadini possibile in vista di quelle che potrebbero essere le
elezioni anticipate che potrebbero veder giungere nuovi competitor rispetto a
quelli già esistenti.
E se il
ritardo e la paura del governo hanno spinto Renzi a creare un documento che
dice e afferma tutto e niente, l’incognita più grande è quella del Capo dello
Stato che spesso fatica a dare il proprio via libera a riforme omnibus come
quella presentata in quanto non si tratta tanto di un decreto per le misure più
urgenti e di un disegno di legge per un intervento più organico ma di una serie
di norme che andrebbero solo in parte ad attutire quei problemi che
attanagliano il nostro Paese da decenni e che nessuno fino ad ora è riuscito ad
estirpare a partire da quella corruzione
che troppo spesso la fa da padrone anche grazie alla connivenza con la politica.
Ancora una
volta nel nostro Paese osservando il taglia e cuci che è stato operato dal
governo per ottenere questo decreto omnibus non possiamo che affermare che
hanno avuto la meglio le varie lobby che ormai comandano non solo in campo
economico ma anche politico.
Redazione Roma

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