Come sempre
nel nostro paese piove sul bagnato e così si scopre che il decreto legislativo,
approvato in via preliminare, che intende rafforzare il ruolo che il fisco deve
svolgere a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese: ridurre i
vincoli alle operazioni transfrontaliere e creare un quadro normativo quanto
più certo e trasparente per gli investitori, in realtà andrà in favore quasi
esclusivo delle grande imprese (lobby) e non delle piccole e medie imprese.
Ebbene si, perché andando a spulciare sul sito del Governo Italiano
si legge che: “Il decreto introduce anche l’istituto dell’ interpello per le
società che effettuano nuovi investimenti, per dare certezza in merito ai
profili fiscali del piano di investimenti che si intende attuare. Fondamentale
a tal fine è la presentazione da parte dell’investitore di un business plan con
la descrizione dell’ammontare dell’intervento, i tempi e le modalità di
realizzazione dello stesso, l’incremento occupazionale e i riflessi che esso ha
sul sistema fiscale italiano. Per
l’accesso all'istituto è prevista una soglia minima di 30 milioni di euro per
l’investimento, che può consistere anche nella ristrutturazione di
imprese in crisi qualora ci siano effetti positivi sull'occupazione”.
Che dire, chi non ha 30 milioni di euro ne è quindi escluso.
Le
nostre piccole e medie imprese quindi, possono tranquillamente scordarsi di essere
aiutate dall'attuale governo così come gli anziani. Per fortuna però nel nostro
Paese vi sono alcuni veri imprenditori, quelli che tutti i giorni cercano
attraverso l’innovazione e l’ingegno di portare a casa i risultati con le
proprie forze, che hanno deciso di non mollare ma di far gruppo.
Questo è l’esempio e il percorso che
vorrebbero seguire alcune imprese della
filiera della produzione di componenti per l'edilizia che hanno fondato qualche settimana fa una
Piattaforma di esperti: “Piattaforma Italia”.
Come ci spiegano i fondatori (Gruppo
KONI, Cogifer3, Domoservice Lombadia, Elettrosoa, Vibrapac S.p.A., Waler
S.r.l., TeknoMacchine): “Piattaforma Italia nasce dall'idea di unire un gruppo di aziende
italiane appartenenti alle diverse aree del settore delle costruzioni. I
partner della rete sono complementari, sono in grado di realizzare le
operazioni " chiavi in mano ", con la garanzia della storia delle singole società
e l'eccellenza del Made in Italia”.
Che sia questa l’unica
soluzione per salvare le Pmi: sostenersi l’un l’altra?
G.M.
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