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giovedì 13 novembre 2014

Anima e Dintorni - Vista Remota - Sesta Parte - Mantenere nella propria mente punti di vista multipli

Mantenere nella propria mente punti di vista multipli
Mantenere nella propria mente punti di vista multipli di molti oggetti differenti durante un esteso periodo di pratica con un procedimento come quello decritto nell’Esercizio #5a può risultare in un segno di riconoscimento della Traccia del Tempo lineare come se si trattasse di un’illusione.
La risoluzione di questa illusione è stata chiamata "time-breaking" (rottura del tempo). Questo potrebbe rivelarsi come non essere il miglior effetto possibile.
In ogni caso, alla fine dell’ultimo capitolo ci siamo posti la domanda di quel che accadrebbe se l’Esercizio #5a venisse trasferito nella “dimensione” tempo.
L’Esercizio 6a ci dà un possibile setup: Concentrati su due ticchettii consecutivi di un orologio rumoroso (ignorando quel che accade tra i ticchettii), o …

Esercizio #6b: Focalizzati sull’attuale respiro (inalando o esalando) mentre, proprio allo stesso tempo, ricordi uno o più di quelli precedenti e, nuovamente, ignorando quel che accade di mezzo.

Il fenomeno che può aver luogo è la visione contemplativa di quel che viene chiamato “spazio illimitato”. Questo è simile in modo curioso al risultato finale dell’Esercizio #5a, il cosiddetto effetto "time-breaking" e perciò lo potremmo chiamare effetto "space-breaking" (frattura spaziale).
Questa è la prima delle “visioni superiori” nelle tecniche originali di Gautama Siddharta, ora popolarizzate in varie forme come "Buddhismo".
Queste visioni vengono di solito ottenute dopo lunghi periodi di esercizi e in combinazione con la coltivazione di emozioni e attitudini positive. Ogni scorciatoia produce la possibilità del “muoversi troppo velocemente” per la propria sicurezza. Se il potere personale individuale è stato aumentato senza un aumento nell’integrità personale, si corre il pericolo che la persona danneggi se stessa o altri. La persona di solito si ferma prima che venga fatto troppo danno e alcuni dei prossimi esercizi sono d’aiuto per risolvere questi problemi.
Viene spesso asserito che i procedimenti sui punti di vista multipli (inclusi i procedimenti uditivi come la tecnologia Monroe “HemiSync”), siano solo stimolazioni del lato psicologico del cervello in un modo che causa certe “illusioni mentali”.
Mentre questo può, ovviamente, accadere, la disputa stessa è limitata a una visuale piuttosto ristretta e meccanicistica del mondo. Qui c’è un’analogia per dimostrare questa visuale in un differente contesto:
  • Ogni volta che qualcuno chiama Joe, il telefono suona.
  • Se la cornetta del telefono viene alzato quando non sta suonando, sembra che non ci sia nessuno là con cui parlare.
Ora Joe potrebbe arrivare alla seguente opinione se non la dovesse di già conoscere:
  • Il suono del telefono è una chiamata perché appaia qualcun altro.
In breve, Joe potrebbe vedere il suono del telefono in primo luogo come la CAUSA della comunicazione e NON come un effetto collaterale di un’azione entro un più vasto contesto.
O, in altre parole, se una certa parte del cervello è stata attivata durante una visione, sarebbe un punto di vista piuttosto limitato postulare che sia “solo il cervello” che sta causando l’apparizione di quella visione e ignorare che potrebbe star avendo luogo un processo che, come effetto collaterale, fa in modo che alcune parti del cervello siano più attive.
Per esempio, postulare effetti della “sincronizzazione degli emisferi del cervello”, uno dei termini favoriti da un po’ di tempo in qua, non spiega in nessun modo proprio come una sincronizzazione migliorerebbe la funzionalità cerebrale.
Se il cervello viene visto come un gigantesco e complesso computer, ogni “sincronizzazione” SPRECHEREBBE risorse e “potere cerebrale” allo stesso modo in cui un sistema NT a processore duale perderebbe potere computazionale se uno dei chip facesse esattamente la stessa cosa che sta di già facendo un altro.
Allo stesso modo, la forse più intrigante e potente tecnica nell’applicare i meccanismi del cervello, la teoria del far scattare l’amigdala di T.D.Lingo che presto presenteremo ai lettori di Più News, potrebbe e di fatto uscirebbe dal ristretto contesto de “il cervello è ovunque”.
Allora l’amigdala potrebbe essere vista come un interruttore cruciale nell’operazione di un Essere che usa il cervello per raggiungere obiettivi e ottenere sensazioni e percezioni.
Perdita di comprensione e controllo dell’interruttore centrale del corpo, il cervello, può perciò risultare in una condizione d’intrappolamento per lo stesso Essere.
Questa visuale restaura il più ampio contesto e rende la “tecnica dello far scattare l’amigdala” in tutto e per tutto la più potente. Ristabilire una più vasta struttura di riferimento è anche l’obiettivo di quanto segue:

Esercizio #6c: Osserva le proporzioni fisiche del corpo in relazione alla stanza in cui ti trovi. Il corpo ora appare essere “piccolo” in comparazione ad altri, più grandi oggetti. Procedere col comparare la sua dimensione alla casa, città, stato, paese, pianeta, stella, galassia, Universo in cui si sta vivendo.
Un altro potente procedimento è di comparare liste di identità:

Esercizio #6d: Vedere il proprio corpo come un corpo all’interno del gruppo che costituisce la propria famiglia. Procedere col vederlo come un corpo entro il gruppo che occupa la casa, città, stato, paese, pianeta, etc.
La visuale del #6d appare solo come “umiliante” dalla prospettiva del corpo. Per l’Essere, essa restaura un più vasto contesto per la valutazione del “gioco della vita” e può essere tremendamente potenziante.
Ricapitoliamo ora gli strumenti a disposizione che sono stati presentati qui con lo scopo del “Filo Diretto con la Percezione Remota”:
Sviluppare abilità usando gli esercizi svilupperà le abilità di :
  • sfrecciare dentro e fuori dimensioni spaziali;
  • costruire strutture temporali da osservare;
  • visualizzare singole identità entro più grandi gruppi;
  • seguire un continuo flusso d’azione, evitando di “saltellare intorno”;
  • affrontare l’“abisso” tra i domini della vita senza restarne ipnotizzati;
  • usare mezzi di percezione oltre la testa del proprio corpo;
  • creare, utilizzare e mantenere punti vista multipli;
  • valutare la tipologia della propria attuale percezione, liberandosi dalle invalidazioni dell’attuale propria percezione da parte di altri.
Tutte queste abilità sono innate nell’Essere. E’ più una questione di restaurare queste abilità di base che imparare qualcosa di radicalmente “nuovo”. In un certo senso, tanto per cominciare non c’è niente di “nuovo” in questo Universo. Ogni cosa che può accadere, è di già accaduta. E’ il processo della “rivalutazione dopo la ri-esperienza” che rende la vita ancora interessante in molti modi.
L’auto-invalidazione è il killer, la paura è una conseguenza dell’auto-invalidazione.
Le persone spendono molto tempo e sforzi per imparare uno strumento musicale o per perfezionare i loro talenti nel giocare a un certo gioco. La condivisione dei propri progressivi talenti è una sfida a premi e le validazioni di altri stanno stimolando un continuo conflitto di perfezione.
Quando arriva ad abilità psichiche e mentali, la validazione degli altri è piuttosto limitata, ma le invalidazioni abbondano.
Nel corso della propria vita, ogni persona intorno è stata invalidata pesantemente e da un tempo molto lungo, risultando in una generale forte tendenza ad auto-invalidarsi in ogni possibile situazione.
Disfare questa tendenza all’auto-invalidazione senza perdersi in elucubrazioni, è la più dura sfida che una persona possa affrontare.
E’ questo disfarsi dell’impulso cronico di “trasformarsi in __” che sta rendendo un Essere di nuovo libero.

 Myriamdrako 

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