Chirurghi Plastici Napoli
ULTIME NOTIZIE

giovedì 30 ottobre 2014

Anima e Dintorni - Vista Remota - Quarta Parte - Stendere la Mano per Prendere

Stendere la Mano per Prendere
Le abilità dipendono da una combinazione di numerosi talenti individuali.
Per esempio, non è sufficiente conoscere le regole del traffico al fine di essere capaci di guidare una macchina. Né è sufficiente una conoscenza della tecnologia delle automobili per far funzionare un veicolo. Le capacità motrici di usare i freni, il pedale dell’acceleratore e di far girare le ruote … tutto questo dev’essere sviluppato e allo stesso modo il guidatore dovrebbe avere ulteriori abilità come un minimo di vista, etc.
Di nuovo, è la combinazione delle varie abilità che rende possibile il guidare una macchina.
Allo stesso modo, nella “Percezione Remota” ci sono differenti abilità che devono essere sviluppate. Tutte loro stanno coltivando una consapevolezza superiore della Vita, dell’Universo e di Ogni Cosa, rendendole di valore molto oltre lo scopo di girare per la campagna a volontà, senza muovere un corpo da un posto all’altro.
Le prime tre parti di questa serie hanno introdotto esercizi come il diramarsi in multipli e distanti punti di vista usando il paradigma dello specchio come strumento, usando differenti parti del corpo come recettori sensoriali e sfrecciare nel microcosmo.
Ciascuna è di suo diritto un’abilità vitale. Insieme esse aprono la porta al “Filo Diretto con la Percezione Remota”.
Nella Percezione Remota, l’esperienza dell’esplorazione è di gran lunga più importante di ogni ottenimento d’informazioni (come "Intelligence" in senso militare). L’esperienza stessa è la ricompensa e ogni informazione astratta è niente più che un sottoprodotto del procedimento.
C’è una significativa differenza tra l’esperienza immediata (qualche volta chiamata conoscenza “estensiva”) e l’astrazione della conoscenza estensiva che risulta in una classificazione di un oggetto.
Per dare un esempio, nella “Ricerca nella Vista Remota” i risultati di uno dei test condotti nel passato sono stati descritti come:
“Abbiamo avuto molte centinaia di richieste, ma solo due persone ce l’hanno fatta ad ottenere ‘oro e alto, ma che giace su un fianco’ e ‘oro o bronzo con una parte arrotondata e una parte che spunta…’. Molti hanno descritto l’oggetto come “metallo, duro e freddo al tatto” e “morbido all’esterno, ma incompiuto all’interno…”.
Da un punto di vista estensivo, i risultati descritti erano “di fatto veri” eccetto per il fatto che rimane sconosciuto se i partecipanti hanno percepito l’oggetto nell’ufficio in cui realmente si trovava oppure un altro oggetto simile in un luogo differente.
La normale aspettativa in una “Ricerca nella Vista Remota” sarebbe di “indovinare” il significato astratto di un oggetto, in questo caso una campana di ottone. Ma la valutazione dell’informazione disponibile attraverso la vista remota per produrre un concreto oggetto astratto è un altro ulteriore passo oltre la reale “vista”.
In seguito, un commentatore notò che:
“…Una larga maggioranza delle persone ha indovinato cosa fosse con, in ordine di frequenza, una roccia dalla forma strana, una tazza di caffè, una mela e una statuina con fiori”.
 La suddetta lista di cose indovinate è una lista di astrazioni. Da un punto di vista della "Intelligence", tali risultati, se fossero corretti, sarebbero stati di valore. Da un punto di vista della “Vista Remota” sono meno significativi delle descrizioni estensive dell’oggetto menzionato nel paragrafo precedente.
L’oggetto in questione era in una scatola. Questo significa che non c’era a disposizione nessuna luce. Entro un “genuino” set-up di Vista Remota, gli oggetti debbono essere “illuminati” in qualche modo per dare un’espressione visiva, se si deve ottenere una “vera” immagine estensiva.
Per differenziare tra “vera percezione remota sperimentata” e informazione astratta di valore per l’intelligence anche più chiara, qui c’è un altro esempio: una seduta di “Filo Diretto con la Percezione Remota” può produrre un set di gruppi di percezioni sperimentate soggettivamente, come un grande oggetto di forma cilindrica.
Una seduta di “FarSight”, usando pacchetti mediati di informazioni, può arrivare a un item tipo “una bomba”. Dovrebbe essere chiaro che “una bomba” è un’astrazione basata su una valutazione. Un ingegnere che analizzasse il rapporto di una seduta di “Filo Diretto” potrebbe arrivare alla stessa conclusione (che l’oggetto sarebbe “una bomba”, per esempio), ma questo accadrebbe DOPO la seduta.
Ogni tipo di procedimento di astrazione appartiene alla classe dei procedimenti “creativi”. Essi causeranno la creazione di pensieri che, a turno, disturberanno significativamente un’osservazione estensiva.
A ben vedere, se un’immagine sensoriale di qualche genere non viene generata, il nome “Vista Remota” non sarebbe corretto. Se viene ottenuta solo l’astrazione dell’oggetto, sarebbe forse meglio parlare invece di “Ottenimento di Informazioni Remote”.
Il passo più difficile nel “Filo Diretto con la Percezione Remota” è la connessione con un iniziale distinto obiettivo remoto. Questo, cosa assai interessante, appare essere la parte più facile nel protocollo “FarSight”. Sarebbe positivo se entrambe le tecniche si potessero combinare.
In ogni caso, il più grande ostacolo per entrambe è costituito dalla “creazione” dell’immagine, tramite i pensieri creati dall’osservatore durante il procedimento o protocollo.
L’uomo “normale” sta facendo la creazione di immagini in modo compulsivo a tale grado, che queste immagini continuano durante la fase del sonno della persona, in quei momenti che sono stati etichettati come “sogni”.
Spegnere la creazione compulsiva di immagini è, perciò, un atto considerevole che, quando ha successo, conduce direttamente alla “libertà spirituale”.
Una volta impegnata nella vista remota, una persona può restare scioccata da quanto appaia difficile distinguere appropriatamente tra “realtà” e costruzioni del pensiero interiore.
Ora, qual è la differenza tra costruzioni di pensiero interiore e realtà, se ce n’è qualcuna? Un modello che fornisce una descrizione funzionale del problema della “realtà” è il modello dell’“Universo co-creato”.
Gli Esseri mantengono il loro mondo personale nei loro pensieri e, al grado in cui i mondi di diversi Esseri si sovrappongono, viene ad esistere una “realtà” oggettiva. Per decidere se una “realtà” sia o meno veramente una realtà accettata e perciò “oggettiva”, l’osservatore, usando questo modello come guida, dovrebbe chiedere a un certo numero di altri osservatori se loro percepiscono o meno qualcosa di simile.
Nella prassi, questo non è facile da farsi. Ma, fortunatamente, c’è un altro indizio sul problema della “realtà”:
Poiché la “realtà” è formata tramite la congruenza di osservatori contemporanei, gli eventi emergenti non possono mostrare discontinuità.
Una spiegazione più accurata di questo risultato del modello di “co-creazione” va oltre lo scopo di questo capitolo. In poche parole, proprio come non piace che un alveare di api salti da un posto all’altro, l’Universo co-creato non può modificare le proprietà senza mostrare inerzia. Questo significa che non c’è alcun salto o intervallo né nel tempo, né nello spazio in cui accade la “realtà”.
A scopo pratico, una volta che è stata stabilita una connessione con un obiettivo di vista remota, ogni improvviso cambiamento di percezione è probabilmente causata dai procedimenti di pensiero dell’osservatore. O, da un differente angolo, ogni percezione che persiste nel tempo o cambia solo lentamente, deve probabilmente essere una percezione di una “realtà oggettiva”.
Mettiamo questo in funzione esplorando un oggetto remoto come un semplice mattone.
Siediti di fronte a un elemento da giardino o a un oggetto simile.
Immagina uno specchio che riflette il tuo corpo e l’oggetto.
Ora, offusca la tua visione (o spegnila, se puoi) e restringi la tua consapevolezza alla dimensione di una mosca o di un’altra creatura di simili dimensioni.
Dal tuo corpo, muoviti LENTAMENTE in una continua linea retta verso l’oggetto e atterra sulla sua superficie.
Con un’offuscata o assente visio, esplora accuratamente la superficie dell’oggetto, tenendo mentalmente traccia dei percorsi fatti e ritornando ogni tanto al punto di atterraggio.
Alla fine, spostati dal punto d’atterraggio, direttamente al tuo corpo ed espandi nuovamente la tua dimensione “naturale” di consapevolezza.
All’inizio è utile spegnere le percezioni uditive e visive poiché sono le più probabili fonti di “dubbi” segnali (per lo più inesistenti) derivanti dalla propria mente, che perciò distorcono l’osservazione di quel che c’è là fuori.
Da ultimo, non importa quanto veramente sia lontano l’oggetto esaminato. E’ più facile iniziare con qualcosa nei dintorni per comparare i risultati della vista remota con le “normali” percezioni.
Lo specchio degli esercizi serve come punto di riferimento stabile attraverso tempo e spazio. Oltre ad aiutare nell’orientamento, devia anche l’attenzione dai procedimenti mentali interni.
Di estrema importanza è l’abilità di spostarsi senza salti e di localizzare punti fermi in un ambiente remoto.
Ogni movimento improvviso, o la perdita di orientamento, farà in modo che la mente analitica aggiunga la sua seppur non richiesta opinione e farà perciò di fatto abortire l’intera seduta di vista remota.
Le prime esplorazioni, per quanto possano essere eccitanti, possono produrre solo vaghe impressioni delle proprietà dell’oggetto o dell’ambiente esaminato.
Per arrivare a risultati più concisi e significativi, deve essere per prima cosa restaurata l’abilità di valutare le relazioni dimensionali fondamentali di spazio e tempo.
Questo è l’argomento del prossimo Esercizio nel “Filo Diretto con la Percezione Remota” e, come con gli altri esercizi, anche questo condurrà ad alcune sorprendenti rivelazioni.
Fino ad allora, provate a percepirlo in una settimana!
 Myriamdrako 
            

Più News - Magazine di Informazione

Più News - Testata giornalistica registrata presso Tribunale di Busto Arsizio n.01/2014 - Direttore Responsabile: Giulia Macchi. Per scrivere alla redazione, per una segnalazione o per un comunicato stampa, CLICCA QUI.

Posta un commento

 
Copyright © 2013 Più News - Magazine di informazione
Design by Studio Eremita 2.0| P.Iva 03919000616