Nonostante in questi giorni di fuoco a
Palazzo Madama sembra aver retto lo scheletro generale della riforma del Senato
dove è passata la linea sul numero dei nuovi inquilini che sarà di 100
componenti, sembra che le frizioni all’interno del governo e dello stesso Pd
continuino.
E così mentre sembra che sia arrivata la
prima vittoria significativa per Renzi a Palazzo Madama dove i nuovi senatori
non saranno eletti dal popolo, come volevano i dissidenti e parte di Forza
Italia, ma 95 saranno scelti dai Consigli Regionali e cinque indicati dal Capo
dello Stato, le ire del premier ora sarebbero tutte rivolte verso un suo
sottosegretario: Graziano Delrio. La sua colpa sarebbe quella di aver più volte
avvisato il premier su alcune sue uscite troppo improvvide, reguardendolo: "Matteo così non si può fare".
Un nuovo capro
espiatorio per Renzi che non sopportando chi non lo segue e chi lo contraddice,
lo avrebbero portato, secondo voci di corridoio, a mettere in dubbio anche le
sue capacità di coordinare il lavoro di palazzo Chigi e così sarebbe pronto a
dargli il ben servito. Il cambio proposto da Renzi per disfarsi di quello che
pur lui sarebbe un nemico, è quella di proporgli di fare le valige e lasciare
Palazzo Chigi per trovarsi casa in Emilia Romagna dove sarà candidato come
presidente alle prossime regionali.
La strategia del “con me o contro di me”
sembra così come sempre essere attuale nelle strategie di Renzi che prevede
anche l’uscita di Mauro Bonaretti,
Segretario generale della presidenza del Consiglio dei Ministri e uomo di
fiducia dello stesso Delrio che con lui avrebbe in comune la stessa mancanza di
polso e durezza, secondo il premier.
Aria di cambiamenti nel governo di cui
si parla da mesi, ma l’unica cosa certa al momento è che tra i preferiti
rimangono il ministro Boschi e il ministro Mogherini, quest’ultima in aria di
promozione, insomma tutti coloro che con le orecchie la bocca tappata eseguono
senza fare una grinza quello che viene imposto dal ‘dittatore Renzi’ che vista
l’epoca in cui viviamo sembra bagnare il naso anche allo stesso Stalin…
Redazione Roma

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